Carissime sorelle, il 23 marzo 2020, dalla Casa “Santa Teresinha” di São Paulo (Brasile), il Signore ha chiamato a Sé la nostra carissima Suor Luigia SEGHEZZI.
Nata a Cerete (Bergamo) il 15 agosto 1924
Professa a Lugagnano d’Arda (Piacenza) il 6 agosto 1947
Appartenente all’Ispettoria Brasiliana “Santa Caterina da Siena” - São Paulo
Luigia nacque in una famiglia di agricoltori che seppero davvero “coltivare” il cuore dei loro tre figli. Luigia era la maggiore. Non conosciamo la storia della sua vocazione alla vita religiosa salesiana ma, attraverso la presentazione del suo parroco all'Ispettrice, possiamo ritenere che fosse una giovane retta, di condotta morale e religiosa irreprensibile, insieme ai requisiti per un’autentica e impegnata vita consacrata.
Prima di essere ammessa all'Aspirantato il 17 ottobre 1944, Luigia aveva lavorato come operaia per cinque anni. Dopo il Postulato iniziato a Nossa il 4 febbraio 1945, entrò nel Noviziato di Lugagnano d'Arda il 5 agosto dello stesso anno. Il 6 agosto 1947, determinata a centrare la sua vita su Gesù Cristo e a lasciarsi illuminare dall'esempio di Maria, emise i voti religiosi.
Durante i primi due anni come FMA, fu inviata come assistente nel Convitto “Vittorio Olcese” di Cogno, conservando nel suo cuore la speciale vocazione alla vita missionaria. Nel 1951 venne mandata dalle Superiore alla Casa “Madre Mazzarello” di Torino per il corso di infermiera e così prepararsi a realizzare il suo grande sogno: essere missionaria tra i più poveri e scartati dalla società, cioè tra gli indigeni. Madre Linda Lucotti la destinò al Brasile, più precisamente all’Ispettoria “Santa Caterina da Siena” di São Paulo.
Suor Luigia partì il 9 agosto 1951 dal porto di Genova, lasciando la patria e la famiglia per andare oltre oceano sostenuta dalla fiducia in Maria, aiuto della vita, speranza dei giovani. La sua prima comunità è stata il Collegio “Maria Auxiliadora” di Rio do Sul dove, per due anni, fu assistente delle Aspiranti. E lì, l'8 agosto 1953, professò in perpetuo la sequela radicale di Gesù nello stile dell'amorevolezza salesiana.
Dal 1954 al 1967 lavorò nella Casa “N. S. das Graças”, nel quartiere Ipiranga di São Paulo, come assistente delle Novizie, infermiera ed economa. Nel 1955 aveva scritto all’Ispettrice, ricordandole che era in Brasile da quattro anni, che aveva già compiuto 31 anni e che il suo sogno di essere missionaria tra gli indigeni non si era ancora realizzato. Di fatto suor Luigia non lavorò mai nella foresta, ma nelle case di formazione e soprattutto in ospedali e in case di cura per suore ammalate e a riposo.
Nel 1968 venne nominata direttrice a Piquete, Ospedale “Fábrica Presidente Vargas”. Fu ancora direttrice nella Casa “Santa Teresinha” dove tornò tre volte e due volte nella Casa Ispettoriale, entrambe a São Paulo. In quest’ultima casa fu consigliera e infermiera. Il suo campo d'azione era la sala operatoria, la stanza d'ospedale, con notti passate a vegliare accanto a chi aveva bisogno di conforto e di compagnia. Ma ciò che ha caratterizzato la sua eccezionale personalità, è sempre stato l’autentico spirito missionario salesiano.
Era una donna distaccata da se stessa, molto generosa nel suo servizio alle consorelle, disponibile a prestare le cure infermieristiche, sia a casa che in ospedale. Discreta e serena, sapeva instaurare buoni rapporti professionali con medici e operatori sanitari, dimostrando sempre competenza e professionalità.
Come infermiera, ha sempre edificato le suore e le novizie per la sua cordialità e attenzione. Quante di noi hanno sperimentato la cura e l’affetto, la delicatezza e la presenza silenziosa di questa cara sorella! Era normale vederla seduta accanto a chi aveva bisogno, a confezionare asciugamani belli e artistici, ma sempre attenta al minimo segno della sua paziente. Tanto attiva e intraprendente, era anche molto franca e, allo stesso tempo, rispettosa di ogni Superiora. Devota della Madonna, era fedele alla recita del Rosario.
Era una FMA amante dell’Eucaristica, della Chiesa e del Papa. Il suo ultimo trasferimento avvenne nella Casa “Santa Teresinha” all'inizio del 1994. In questa Comunità, a lei tanto cara, aveva svolto il servizio di autorità come direttrice, vicaria, consigliera e anche responsabile dell'Infermeria.
Col passare del tempo e con l’apparire di problemi di demenza senile, la sua salute andò sempre più declinando. Poteva dire con San Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede” (2 Tim. 4,7). Dopo aver sperimentato il dolore, la fragilità fisica, la dipendenza totale, il mattino del 23 marzo, completamente vuota di sé, il Signore l’ha riempita del suo amore.
Cara suor Luigia, cara figlia dell'Istituto, puoi ora intercedere per la salvezza del mondo per la tua famiglia, per noi e per la fedeltà di tutte le FMA, per le vocazioni missionarie, perché sappiano inculturarsi dove Dio le chiama e lasciare segni di generosità ovunque vadano, come tu hai saputo fare così bene. A te il nostro grazie e la nostra preghiera.
L’Ispettrice
Suor Helena Gesser
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