Carissime
sorelle, martedì 19 aprile 2016, dall’ospedale Policlinico “S. Matteo” di Pavia,
il Signore ha chiamato a sé la nostra sorella Suor Virginia FEDRIGO. Nata a Casarsa della Delizia (Pordenone) il 12
marzo 1924. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1944. Appartenente
all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia” – Italia.
Virginia
era la terzogenita di cinque fratelli e quattro sorelle. I genitori, “di solidi principi morali e religiosi”, come
scrisse il parroco, educavano i figli al sacrificio e al dono di sé. Scarse erano
le possibilità finanziarie e i disagi erano vissuti soprattutto dai genitori.
All’età
di dieci anni Virginia perse la mamma e con la sorella maggiore si prese cura
dei fratelli ancora in tenera età. Il papà si risposò, ma con lo scoppio della
guerra fu richiamato alle armi con i figli maggiorenni di cui uno perse la
vita.
Virginia,
fin da ragazzina, dimostrava di possedere una particolare sensibilità per la
vita di preghiera, un forte senso pratico e una generosità che la portava non
aver paura di rischiare. All’età di 15 anni lasciò la casa in cerca di lavoro e
raggiunse Torino. In cuore era forte il desiderio di donarsi al Signore e fu
proprio nella terra di Don Bosco che conobbe le Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nel
1941 raggiunse Arignano per la formazione iniziale e là conseguì il diploma in
Taglio e confezione e in Economia domestica mentre cominciava a prendere
conoscenza della specificità del nostro carisma. Ben presto percepì il fascino
di una vita dedicata a Dio e il
desiderio di essere missionaria. Il 5 agosto 1942 passò nel noviziato di
Casanova per la formazione ai valori evangelici e salesiani e il 5 agosto 1944 fece
la professione religiosa. Dopo un anno trascorso a Torino per conseguire
l’attestato all’insegnamento della Religione, venne destinata a Moncalvo
(Torino), dove le FMA collaboravano in una fabbrica di camicie che dava lavoro
a tante giovani. Rimase tre anni con il compito di guardarobiera e poi con lo
stesso incarico trascorse un anno al Colle Don Bosco nella casa addetta ai
Salesiani.
Nel 1949 venne finalmente il tempo di
lasciare la patria e la sua destinazione fu Thonon les Bains in Francia. Non si
sa se il desiderio di suor Virginia fosse quello di andare oltre oceano, ma il
Signore la volle in Europa per tutta la vita. Trascorse tanti anni lavorando nelle case della Francia dedicandosi
al guardaroba e all’infermeria. A Chateau Aix molti ragazzi hanno goduto della
sua bontà e gentilezza che nasceva da un’esperienza profonda di Dio: per lei
Dio era un amico con cui intrattenersi. Guînes, Andrésy, Caluire, Morges, Lyon
St. Laurent furono le comunità dove effuse tutta la sua capacità di donazione.
In tutto e sempre dimostrò di credere nella Provvidenza, perché era una donna
di fede e di preghiera. Il suo modo di trattare, dignitoso e gentile e la sua
vivace intelligenza le permettevano di risolvere facilmente le preoccupazioni e
i problemi delle ragazze. Tra le sue abilità c’era anche quella di infermiera, perciò
esercitò anche questo compito nelle case di Nice-Grenoble e Thonon.
Nel
1972 lasciò la Francia e fu trasferita alla casa di Veyrier (Svizzera) come
assistente. Nel 1978 la comunità di Milano Via Bonvesin de la Riva l’accolse
con gioia e fu per 18 anni portinaia, caratteriz-zandosi per la precisione, il
sorriso, la calma e finezza nell’accoglienza. Nel 1996 passò a Pavia “Maria
Ausiliatrice” sempre come portinaia. Qui, come a Milano, fu molto amata per la
sua presenza salesiana, intelligente e arguta, discreta e riservata, ma capace
di quella relazione che raggiungeva il cuore dell’altra persona.
Col
passare degli anni, l’età e la salute non le permisero di continuare e nel 2012
lasciò la portineria per un meritato riposo. Continuò a svolgere piccoli
servizi. Non si spensero mai in lei la gentilezza, l’attenzione e l’intuizione
a scorgere i bisogni delle sorelle. Nelle ultime settimane aveva avuto la gioia
di incontrare il fratello e la sua famiglia venuti a trovarla dal Canada.
La
morte è stata repentina, ma serena. Entrata in ospedale per un’infezione nel
sangue, nel giro di poche ore il Signore venne a prenderla. In tutte resta il
ricordo della sua bontà e generosità.
L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco
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