Carissime sorelle, il 21 marzo 2021, dal “St Clare Mission Hospital” di
Lusaka (Zambia), dopo una breve battaglia contro il Covid-19, il Signore ha
chiamato a Sé la nostra cara Suor Mary Sherly
CHACKO.
Nata a Thodupuzha, Kerala (India) l’8 marzo 1964
Professa a Nasik (India) il 24 maggio 1988
Appartenente all’Ispettoria Africa Meridionale “N. S.
della Pace”
I suoi genitori, Augustin e Margarate Chacko, formarono
una bella famiglia di quattro figli - due femmine e due maschi - di cui suor Mary
era la secondogenita. Questa famiglia profondamente cristiana, di rito
siro-malabarico che riteneva essere stata convertita da San Tommaso, era molto unita:
tutti si sostenevano a vicenda. Mary imparò l'arte delle relazioni e
dell'ospitalità dal papà e l’amore al lavoro dalla mamma. Entrambi erano
attenti alla sua educazione umana e religiosa. Mary era una ragazza vivace,
gioiosa, socievole per cui attirava la simpatia di tutti, sia a scuola che nel
quartiere. Amava il divertimento e le piaceva la vita spensierata. Ricevette i
Sacramenti del Battesimo e della Cresima a Cheenikuzhi. Ottenne il diploma, secondo
il metodo Montessori, come insegnante delle maestre d'asilo presso il SAGAR Institute of Education, a Bombay. Entrò
nell'Istituto a Wadala, Mumbai nel 1983. Ammessa al postulato a Lonavla il 24
luglio 1985, il 24 maggio 1986 cominciò il noviziato a Nasik. Il 24 maggio 1988
fece la prima professione, confermata poi con la professione perpetua il 25
maggio 1994 a Bombay.
Suor Sherly – come veniva chiamata - era intraprendente e
aveva una grande passione per le missioni. Imparò il gujarati e trascorse parecchi
anni, tra i più significativi della sua vita, nello Stato del Gujarat lavorando
nelle comunità missionarie di Dakor, Pansora e Baroda come assistente nelle
opere sociali, economa, vicaria e animatrice di comunità a Pansora (2006-2012).
Le piaceva visitare i villaggi, insegnare ai bambini degli slum e della strada,
organizzare gruppi di donne e dedicarsi con passione a migliorare la vita dei
poveri e degli emarginati.
Negli anni in cui prestò il servizio di economa a Uttan, Bombay
Wadala, Koparkhairane e Sulcorna, dimostrò grande senso di appartenenza e buone
capacità organizzative. La gente del Gujarat l'ha amata e apprezzata, corrispondendo
al suo lavoro missionario. Anche se non aveva tutti i titoli accademici relativi
ai compiti affidati, era solita gestire la salute, il lavoro sociale, la
formazione professionale e le attività amministrative in modo efficiente,
lavorando intensamente. Suor Sherly era gioviale e sapeva affrontare le sfide
senza drammatizzare.
Nel 2016 la domanda missionaria, più volte ripetuta, venne
accettata. E lei intraprese coraggiosamente le esigenze della missione ad gentes, nonostante qualche fragilità
di salute e l'età non troppo giovane. Giunse quindi a Roma in Casa Generalizia
e, al termine del Corso di Missiologia, fu destinata allo Zambia, appartenente
all’Ispettoria “Nostra Signora della Pace” con sede in Sudafrica. Quando la
incontrai a Roma, nel marzo 2017, la sua gioia fu davvero grande perché aveva
visto qualcuno che veniva dalla “sua” nuova Ispettoria.
Arrivò a Johannesburg (Sud Africa) nel novembre 2017 e vi
sostò per alcuni mesi. A Malamulele, dove trascorse i mesi di gennaio e
febbraio 2018, è ricordata per la sua presenza allegra, per i piatti che sapeva
preparare con diverse erbe, verdure e fiori, e per l’amore che ci metteva in
tutto ciò che faceva. Il 1° marzo 2018 raggiunse la comunità “S. M. Mazzarello”
di Lusaka Makeni (Zambia) dove fu vicaria e iniziò a dedicarsi al gruppo di
auto-aiuto (Self-Aid) con le donne, responsabilizzandole e aiutandole a fare un
percorso di autosostenibilità.
Dal 2019 nella casa “N. S. della speranza” di Lusaka
Makeni era economa della comunità e della scuola e amministratrice della
Regione Zambia. Continuava a dedicarsi ai gruppi di donne nella zona rurale di
Linda e nel 2020 aveva iniziato una nuova associazione con i giovani, insieme
ad un club vocazionale. Purtroppo il 10 marzo cominciò a soffrire dolori al
petto, stanchezza e sintomi di influenza. La sera dell'11, risultata positiva
al test, venne ricoverata all'ospedale. Il 16 marzo, essendo migliorata, venne
dimessa; ma il 18 la situazione peggiorò. Poiché i livelli dell’ossigeno risultavano
tanto bassi, fu ricoverata di nuovo, ma presto si aggravò e il Signore l’ha
chiamata a Sé. Una consorella testimonia di aver colto in lei un'anima felice,
una persona totalmente impegnata nella missione. Rimase impressionata anche del
suo tratto cordiale e della semplicità di vita. La Consigliera Visitatrice suor
Chantal Mukase, alla notizia della sua morte, la definisce “una coraggiosa
missionaria ad gentes”.
Anche in Zambia suor Sherly aveva potuto esprimere le sue
capacità amministrative. L'Economa Ispettoriale, residente in Sud Africa, afferma
che era una persona leale e onesta, che amava veramente l’Ispettoria e che
lavorava molto per l’auto-sostenibilità delle opere. Non prendeva mai decisioni
senza chiedere il permesso. Ma, dopo che le veniva concesso, non esitava a
procedere. Si donava con generosità e instancabilmente in qualsiasi compito che
le era affidato. La sua morte improvvisa e prematura ha lasciato un vuoto nel
cuore delle suore e delle persone che l'hanno conosciuta e hanno vissuto con
lei. La sua fraterna presenza e il suo modo di lavorare era ammirevole, per cui
ci mancherà moltissimo! Cara suor Sherly, è difficile dirti addio in
circostanze così dolorose! Crediamo che il Padre ti abbia trovata pronta e ti
abbia invitata a partecipare al suo banchetto eterno. Mentre noi, tue sorelle,
e i tuoi familiari sentiamo molto la tua mancanza, preghiamo il Signore che ci
invii tante e generose vocazioni missionarie del tuo calibro.
L’Ispettrice
Suor Marie Claire Jean