Città
del Vaticano (Agenzia Fides) - Alle ore 11.45 di questa mattina, nella Sala
Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha
ricevuto in udienza i partecipanti all'Assemblea ordinaria del Consiglio
Superiore delle Pontificie Opere Missionarie e ha rivolto loro il seguente
discorso:
Signor
Cardinale, venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio, cari fratelli e
sorelle,
desidero anzitutto rivolgere il mio cordiale saluto al nuovo Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Mons. Fernando Filoni, che ringrazio di cuore per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti. A questo aggiungo un fervido augurio di fruttuoso ministero. Allo stesso tempo, esprimo viva gratitudine al Cardinale Ivan Dias per il generoso ed esemplare servizio che ha reso al Dicastero missionario e alla Chiesa universale in questi anni. Il Signore continui a guidare con la sua luce questi due fedeli operai della sua vigna. Saluto il Segretario Mons. Savio Hon Tai-Fai, il Segretario Aggiunto Mons. Piergiuseppe Vacchelli, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, i collaboratori della Congregazione e i Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, convenuti a Roma dalle varie Chiese particolari per l'annuale Assemblea Ordinaria del Consiglio Superiore. Un affettuoso benvenuto a tutti.
desidero anzitutto rivolgere il mio cordiale saluto al nuovo Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Mons. Fernando Filoni, che ringrazio di cuore per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti. A questo aggiungo un fervido augurio di fruttuoso ministero. Allo stesso tempo, esprimo viva gratitudine al Cardinale Ivan Dias per il generoso ed esemplare servizio che ha reso al Dicastero missionario e alla Chiesa universale in questi anni. Il Signore continui a guidare con la sua luce questi due fedeli operai della sua vigna. Saluto il Segretario Mons. Savio Hon Tai-Fai, il Segretario Aggiunto Mons. Piergiuseppe Vacchelli, Presidente delle Pontificie Opere Missionarie, i collaboratori della Congregazione e i Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, convenuti a Roma dalle varie Chiese particolari per l'annuale Assemblea Ordinaria del Consiglio Superiore. Un affettuoso benvenuto a tutti.
Cari
amici, con la vostra preziosa opera di animazione e cooperazione missionaria
richiamate al Popolo di Dio "la necessità per il nostro tempo di un
impegno deciso nella missio ad gentes" (Esort. ap. Verbum Domini, 95), per
annunciare la "grande Speranza", "quel Dio che possiede un volto
umano e che ci ha amati sino alla fine: ogni singolo e l'umanità nel suo
insieme" (Enc. Spe salvi, 31). Nuovi problemi e nuove schiavitù, infatti,
emergono nel nostro tempo, sia nel cosiddetto primo mondo, benestante e ricco
ma incerto circa il suo futuro, sia nei Paesi emergenti, dove, anche a causa di
una globalizzazione caratterizzata spesso dal profitto, finiscono per aumentare
le masse dei poveri, degli emigranti, degli oppressi, in cui si affievolisce la
luce della speranza. La Chiesa deve rinnovare costantemente il suo impegno di
portare Cristo, di prolungare la sua missione messianica per l'avvento del
Regno di Dio, Regno di giustizia, di pace, di libertà, di amore. Trasformare il
mondo secondo il progetto di Dio con la forza rinnovatrice del Vangelo,
"perché Dio sia tutto in tutti" (1Cor 15,28) è compito dell'intero
Popolo di Dio. E' necessario pertanto continuare con rinnovato entusiasmo
l'opera di evangelizzazione, l'annuncio gioioso del Regno di Dio, venuto in Cristo
nella potenza dello Spirito Santo, per condurre gli uomini alla vera libertà
dei figli di Dio contro ogni forma di schiavitù. E' necessario gettare le reti
del Vangelo nel mare della storia per portare gli uomini verso la terra di Dio.
"La
missione di annunciare la Parola di Dio è compito di tutti i discepoli di
Cristo, come conseguenza del loro battesimo" (Esort. ap. Verbum Domini,
94). Ma perché vi sia un deciso impegno nell'evangelizzazione, è necessario che
i singoli cristiani come le comunità credano veramente che "la Parola di
Dio è la verità salvifica di cui ogni uomo in ogni tempo ha bisogno"
(ibid., 95). Se questa convinzione di fede non è profondamente radicata nella
nostra vita, non potremo sentire la passione e la bellezza di annunciarla. In realtà,
ogni cristiano dovrebbe fare propria l'urgenza di lavorare per l'edificazione
del Regno di Dio. Tutto nella Chiesa è al servizio dell'evangelizzazione: ogni
settore della sua attività e anche ogni persona, nei vari compiti che è
chiamata a svolgere. Tutti devono essere coinvolti nella missio ad gentes:
Vescovi, presbiteri, religiosi e religiose, laici. "Nessun credente in
Cristo può sentirsi estraneo a questa responsabilità che proviene
dall'appartenere sacramentalmente al Corpo di Cristo" (ibid., 94).
Occorre, pertanto, prestare particolare cura affinché tutti i settori della
pastorale, della catechesi, della carità siano caratterizzati dalla dimensione
missionaria: la Chiesa è missione.
Condizione
fondamentale per l'annuncio è lasciarsi afferrare completamente da Cristo,
Parola di Dio incarnata, perché solo chi è in attento ascolto del Verbo
incarnato, chi è intimamente unito a Lui, può diventarne annunciatore (cfr
ibid., 51; 91). Il messaggero del Vangelo deve rimanere sotto il dominio della
Parola e deve alimentarsi dei Sacramenti: è da questa linfa vitale che
dipendono la sua esistenza e il suo ministero missionario. Solo radicati
profondamente in Cristo e nella sua Parola si è capaci di non cedere alla
tentazione di ridurre l'evangelizzazione ad un progetto solo umano, sociale,
nascondendo o tacendo la dimensione trascendente della salvezza offerta da Dio
in Cristo. E' una Parola che deve essere testimoniata e proclamata
esplicitamente, perché senza una testimonianza coerente essa risulta meno
comprensibile e credibile. Anche se spesso ci sentiamo inadeguati, poveri,
incapaci, conserviamo sempre la certezza nella potenza di Dio, che mette il suo
tesoro "in vasi di creta" proprio perché appaia che è Lui ad agire
per mezzo nostro.
Il ministero dell'evangelizzazione è affascinante ed esigente: richiede amore per l'annuncio e la testimonianza, un amore così totale che può essere segnato anche dal martirio. La Chiesa non può venire meno alla sua missione di portare la luce di Cristo, di proclamare il lieto annuncio del Vangelo, anche se ciò comporta la persecuzione (cfr Esort. ap. Verbum Domini, 95). E' parte della sua stessa vita, come lo è stato per Gesù. I cristiani non devono avere timore, anche se "sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede" (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011, 1). San Paolo afferma che "né morte, né vita, né angeli, né principati, né presente, né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Rm 8,38-39).
Il ministero dell'evangelizzazione è affascinante ed esigente: richiede amore per l'annuncio e la testimonianza, un amore così totale che può essere segnato anche dal martirio. La Chiesa non può venire meno alla sua missione di portare la luce di Cristo, di proclamare il lieto annuncio del Vangelo, anche se ciò comporta la persecuzione (cfr Esort. ap. Verbum Domini, 95). E' parte della sua stessa vita, come lo è stato per Gesù. I cristiani non devono avere timore, anche se "sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede" (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011, 1). San Paolo afferma che "né morte, né vita, né angeli, né principati, né presente, né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Rm 8,38-39).
Cari
amici, vi ringrazio per il lavoro di animazione e formazione missionaria che,
come direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, svolgete nelle vostre
Chiese locali. Le Pontificie Opere Missionarie, che i miei Predecessori e il
Concilio Vaticano II hanno promosso e incoraggiato (cfr Ad Gentes, 38) restano
uno strumento privilegiato per la cooperazione missionaria e per una proficua
condivisione del personale e delle risorse finanziarie tra le Chiese. Non va
inoltre dimenticato il supporto che le Pontificie Opere Missionarie offrono ai
Collegi Pontifici, qui a Roma, dove, scelti e inviati dai loro Vescovi, si
formano preti, religiosi e laici per le Chiese locali dei territori di
missione. La vostra opera è preziosa per la edificazione della Chiesa,
destinata a diventare la "casa comune" di tutta l'umanità. Lo Spirito
Santo, il protagonista della Missione, ci guidi e ci sostenga sempre, per
l'intercessione di Maria, Stella dell'evangelizzazione e Regina degli Apostoli.
A tutti voi e ai vostri collaboratori imparto di cuore la mia Apostolica
Benedizione. (SL)
Fonte: www.fides.org
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