Città del Vaticano - "Vorrei esortarvi ad essere missionari della
gioia. Non si può essere felici se gli altri non lo sono: la gioia quindi deve
essere condivisa. Andate a raccontare agli altri giovani la vostra gioia di
aver trovato quel tesoro prezioso che è Gesù stesso. Non possiamo tenere per
noi la gioia della fede: perché essa possa restare in noi, dobbiamo
trasmetterla." E' la consegna che il Santo Padre Benedetto XVI affida ai
giovani del mondo nel Messaggio che ha loro inviato per la XXVII Giornata
Mondiale della Gioventù che sarà celebrata il 1° aprile 2012, Domenica delle
Palme, a livello diocesano, sul tema tratto dalla Lettera di san Paolo apostolo
ai Filippesi: "Siate sempre lieti nel Signore!" (4,4).
Il Papa sottolinea che "la gioia è un elemento centrale
dell'esperienza cristiana" e in particolare è una delle caratteristiche di
ogni Giornata Mondiale della Gioventù. "La Chiesa ha la vocazione di
portare al mondo la gioia, una gioia autentica e duratura, quella che gli
angeli hanno annunciato ai pastori di Betlemme nella notte della nascita di Gesù",
ricorda il Santo Padre, che nel suo messaggio evidenzia come "nel
difficile contesto attuale, tanti giovani... hanno un immenso bisogno di
sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di
speranza!".
"Al di là delle soddisfazioni immediate e passeggere, il nostro cuore
cerca la gioia profonda, piena e duratura, che possa dare 'sapore'
all'esistenza" scrive il Papa, che sottolinea come le gioie autentiche
"trovano tutte origine in Dio, anche se non appare a prima vista".
Quindi incontrare il Signore, fare spazio a Gesù Cristo e al suo Vangelo,
"è la strada per avere la pace e la vera felicità nell'intimo di noi
stessi, è la strada per la vera realizzazione della nostra esistenza di figli
di Dio".
"La gioia è intimamente legata all'amore: sono due frutti inseparabili
dello Spirito Santo. L'amore produce gioia, e la gioia è una forma
d'amore" spiega ancora il Papa, invitando i giovani ad entrare nella gioia
dell'amore essendo generosi, impegnandosi a fondo nella vita, con un'attenzione
particolare per i più bisognosi, contribuendo a rendere la società più giusta e
umana. Li esorta poi a non avere paura della chiamata di Cristo alla vita
religiosa, monastica, missionaria o al sacerdozio: "Siate certi che Egli
colma di gioia coloro che, dedicandogli la vita in questa prospettiva,
rispondono al suo invito a lasciare tutto per rimanere con Lui e dedicarsi con
cuore indiviso al servizio degli altri."
Il Santo Padre esorta infine a ricorrere spesso al Sacramento della
Penitenza e della Riconciliazione, che è "il Sacramento della gioia
ritrovata", ed indica come modelli due giovani Beati, Pier Giorgio
Frassati (1901-1925) e Chiara Badano (1971-1990), "che mostrano come il
cristiano autentico non è mai disperato e triste, anche davanti alle prove più
dure, e mostrano che la gioia cristiana non è una fuga dalla realtà, ma una
forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane".
Il Messaggio si conclude con l'invito ai giovani ad essere "testimoni
della gioia", "missionari entusiasti della nuova evangelizzazione!
Portate a coloro che soffrono, a coloro che sono in ricerca, la gioia che Gesù
vuole donare. Portatela nelle vostre famiglie, nelle vostre scuole e
università, nei vostri luoghi di lavoro e nei vostri gruppi di amici, là dove
vivete. Vedrete che essa è contagiosa."
Links:
Il testo integrale del Messaggio del Santo Padre, in italiano, inglese, francese, spagnolo
Il testo integrale del Messaggio del Santo Padre, in italiano, inglese, francese, spagnolo
fonte: www.fides.org
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