13 giugno 2014

Scalabriniane: "Creare alleanza tra congregazioni religiose"

Berlino - “Il compito della difesa dei diritti umani dei migranti è un imperativo evangelico, è un clamore, è la voce di Dio stesso che chiede giustizia e misericordia. Bisogna creare alleanze tra congregazioni religiose per sostenere politiche di questo genere”. Lo dichiarano in una nota suor Etra Modica e suor Elizabeth Pedernal, consigliere generali della Congregazione delle Suore missionarie di san Carlo Borromeo-Scalabriniane che stanno partecipando al V Forum sociale internazionale su migrazioni e pace organizzato a Berlino dallo Scalabrini international migration network. “La vita minacciata e ferita dei migranti, nelle diverse frontiere del mondo, richiede anche da parte delle congregazioni religiose femminili di moltiplicare le alleanze intercongregazionali”, – hanno spiegato le due religiose: “è opportuno realizzare reti di collaborazioni che significano passi di incarnazione in spazi sociali e teologici per abbattere i muri di omertà e di indifferenza, aprendo varchi per ricordare a tutti che indipendentemente dalla nazionalità o dalla religione la dignità umana è l’anima di ogni persona. La vita religiosa partecipa alla cultura della vita contro l’anticultura della morte di questa congiuntura mondiale. Abbiamo la responsabilità di vigilare per difendere la dignità delle persone migranti. Dobbiamo anche noi come congregazione essere presenti ancor di più in diversi luoghi del mondo: i rifugiati fuggono da guerre cercando di respirare l'aria di una vita nuova, positiva, di libertà. Molti di loro, soprattutto donne, sono vittime di mutilazioni e violenze a diversi livelli. La libertà, la democrazia, l'uguaglianza di genere sono temi universali che appartengono all'umanità. Ai verbi 'sorvegliare' ed 'espellere', che rispettivamente fanno parte delle missioni internazionali 'Mare nostrum' e 'Frontex', progetti politici della nostra 'democratica' nazione, vorremmo immaginare azioni che aiutino i migranti a navigare verso orizzonti di pace. Al governo italiano ed europeo chiediamo una rivoluzione che possa basarsi su 'speranza', 'carità', 'stare bene', 'integrazione'. Le politiche di migrazione non si devono vivere sugli umori della crisi economica o dei venti razzisti che spirano ogni tanto sul pianeta”.

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