Dal 9 aprile circa 700.000 sud-sudanesi che vivono a
Khartoum e in altre regioni del nord diventeranno “stranieri”, almeno sul piano
amministrativo. Secondo
le ultime disposizioni del governo, per restare dovranno essere residenti o
avere un impiego che gli consenta di ottenere il permesso di soggiorno.
L’annuncio
ha seguito di circa sei mesi l’indipendenza del Sud Sudan da Khartoum,
risultato di una guerra civile ultraventennale. Secondo gli enti specializzati
delle Nazioni Unite, la decisione rischia di mettere in difficoltà migliaia di
sud-sudanesi che vivono da anni nel nord ma non hanno carte di identità né
passaporti. A Khartoum non è stata ancora aperta un’ambasciata del nuovo Stato
e questo, sottolineano le radio cattoliche del Sudan, ostacola il rilascio dei
documenti necessari a legalizzare la posizione dei migranti.
Dall’indipendenza
del Sud Sudan sono state più di 350.000 le persone tornate nelle terre
d’origine da Khartoum o altre regioni del nord. L’Organizzazione internazionale
per le migrazioni (Oim) ha avviato ieri il trasferimento via aereo di 400
persone in difficoltà, spesso anziani e disabili, verso Juba, Wau e Aweil.
Fonte: www.misna.org
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