siamo invitate ad ampliare lo
sguardo del cuore per cogliere, in questo momento della storia, le sfide, le
risorse e difficoltà che il mondo ci presenta.
Se guardiamo attorno a noi, non
possiamo non vedere, non accorgerci di una moltitudine di gente bisognosa di
pane, di salute, di cultura, del necessario per vivere… una moltitudine
bisognosa di valori che vanno oltre la materialità, bisognosa di fede e di
speranza, bisognosa di Dio!
Come Istituto nato dal cuore
missionario di Don Bosco e di Madre Mazzarello, nel CG XXII ci siamo sfidate a
vivere quattro cammini di conversione.
Facciamo ora memoria di alcuni dei
nostri impegni per continuare a crescere nell’entusiasmo della nostra vocazione
e missione:
- Perseverare nell’impegno di
essere discepole missionarie della Parola. (Atti CG XXII n.
37)
- Riscoprire l’audacia
missionaria del da mihi animas, superando il rischio che
la gestione delle opere soffochi la forza del carisma. (Atti CG XXII n. 38)
- Annunciare Gesù alle
giovani e ai giovani e accompagnarli all’incontro con la sua persona,
all’impegno apostolico e alla scoperta del progetto di Dio sulla loro vita.
(Atti CG XXII n. 39)
- Consolidare la mentalità di rete
valorizzando la ricchezza dell’interculturalità e
dell’internazionalità che caratterizzano il nostro Istituto. (Atti CG XXII n.
40)
- Continuare a dare risposta al
fenomeno della mobilità umana privilegiando l’educazione e la
formazione, soprattutto di bambine/i, donne e giovani immigrati, e promuovendo
il dialogo interculturale e interreligioso. (Atti CG XXII n. 40)
- Creare le condizioni per
costituire comunità interculturali ed essere sempre più
disponibili ai cambi di ambiente e anche di Ispettoria, sia dove è più forte
il fenomeno migratorio, sia nella missione ad gentes. (Atti CG XXII
n. 40)
Come FMA, non possiamo
ignorare le nuove frontiere della missione, che oggi più che mai
vanno oltre a quella geografica. Siamo missionarie per natura e per carisma! La
nostra vita parla per se stessa. Il nostro messaggio è sempre l’Amore gratuito,
fedele e preveniente di Dio.
Chiamate a vivere e attuare in
questo momento della storia, abbracciamo con passione missionaria la causa dei
più poveri. Vogliamo essere donne di ospitalità e di accoglienza, donne di
speranza e di gioia, che portano la Buona Notizia del Vangelo a chi
ci sta accanto, a chi non ha voce, a chi è dimenticato, a chi vive nella
solitudine e nella sofferenza, soprattutto “ai lontani”. Vogliamo allargare i
nostri orizzonti, vedere più in là per sensibilizzarci con l’umanità che
cammina, che cerca e non trova: lavoro, pace o un posto per vivere. Vogliamo
essere donne consacrate che fanno del mondo la propria casa, che lo portano in
cuore, che sono solidale di fatto, che guardano oltre il confine della propria
città, del quartiere, dell’opera dove si attua.
Lasciamoci interpellare dal bisogno
di crescere nel dialogo di vita e d’inculturazione, di apertura della mente e
di accoglienza fraterna.
«Possa il mondo del nostro tempo,
che cerca ora nell'angoscia, ora nella speranza, ricevere la Buona
Novella non da evangelizzatori tristi e scoraggiati, impazienti e ansiosi,
ma da ministri del Vangelo, la cui vita irradii fervore, che abbiano per primi
ricevuto in loro la gioia del Cristo, e accettino di mettere in gioco la
propria vita affinché il Regno sia annunziato.» (EN n. 80)
Il Signore, Dio della Speranza, vi
conceda pace, gioia e vi benedica.
Con affetto di sorella, un forte
abbraccio e vi assicuro la mia preghiera.
Sr. Alaide Deretti
Consigliera per le Missioni
Nessun commento:
Posta un commento