22 febbraio 2011

AFRICA/LIBIA - “La comunità cattolica non è stata coinvolta negli scontri” dice a Fides il Vicario Apostolico di Tripoli

Tripoli (Agenzia Fides) - “Dal luogo nel quale mi trovo non constato niente, la città è silenziosa ed è ferma. Non c’è niente che faccia pensare agli scontri, anche se ho avuto notizie di scontri e saccheggi avvenuti nella notte. La comunità cattolica non ha incontrato finora particolari difficoltà” dice all’Agenzia Fides S.E. Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, in Libia. “Molti fedeli si recano nelle nostre chiese per implorare la pace. Le due chiese, di Tripoli e di Bengasi, non hanno subito alcuna offesa. Le diverse comunità di religiose che operano negli ospedali della Cirenaica (Bengasi, Tobruk e altre località) sono impegnate a curare i feriti degli scontri. In ogni città della zona c’è una comunità religiosa femminile. A Tripoli vi sono le suore di Madre Teresa che lavorano in alcuni centri sociali”.
Mons. Martinelli spiega che la Chiesa in Libia opera a favore delle numerose comunità di fedeli stranieri, provenienti dall’Asia, da altri Paesi africani e dall’Europa. “Oltre al servizio pastorale offriamo anche un servizio sociale perché abbiamo un gran numero di immigrati (eritrei e di altri Paesi dell’Africa sub-sahariana) che hanno come punto di riferimento la Chiesa. Per queste persone le nostre chiese sono sia luogo di culto che luogo di assistenza e di socializzazione”.
Secondo le informazioni di agenzia in Libia, ed in particolare in Cirenaica (est del Paese) è in atto una rivolta della popolazione repressa nel sangue dalle forze di sicurezza. I morti e i feriti sarebbero centinaia. (L.M.) 

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