4 maggio 2021

Suor Miryam VÉLEZ


Carissime Sorelle,nel pomeriggio del 30 aprile 2021, dalla casa “Maria Ausiliatrice” di Viedma (Argentina), il Signore ha chiamato a celebrare la sua Pasqua nella Casa del Padre, la nostra carissima Suor Miryam VÉLEZ. 

Nata a Armenia, Antioquia (Colombia) il 26 agosto 1924
Professa a Bogotá (Colombia) il 5 agosto 1948
Appartenente all’Ispettoria Argentina “San Francesco Saverio” - Bahía Blanca 

Suor Miryam come veniva chiamata, anche se il suo vero nome era María Leticia, crebbe in una famiglia composta da 12 tra fratelli e sorelle. Risiedeva a Medellín (Colombia), dedita all'agricoltura e al commercio, fortemente unita dalla fede, dall'amore e dall'onestà. Lì Maria, come lei stessa scrisse, cominciò a maturare la sua vocazione: «Credo che la mia vocazione sia nata in seno alla mia famiglia, con radici profondamente cristiane, benedetta da due vocazioni missionarie carmelitane. Poi si è consolidata nel Collegio “María Auxiliadora” dove ho fatto i miei studi secondari». E continuava: «Il 4 settembre 1944 ho iniziato, con molta gioia, l'Aspirantato a Bogotá. Ho ricevuto con entusiasmo gli insegnamenti che mi sono stati impartiti; in tanti momenti ho sentito molto viva la presenza di Gesù, perché nella mia casa la spiritualità di Santa Teresa del Bambino Gesù era viva e sentita. Durante il Noviziato ho scoperto la presenza della Santissima Trinità in me: questo mi ha reso felice e mi ha aiutata a superare le piccole difficoltà». 

Celebrò la sua prima Professione Religiosa a Bogotá (Colombia) il 5 agosto 1948 e fu inviata a La Ceja come maestra. Il 20 maggio 1949 giunse a Torino per prepararsi alla missione ad gentes. Così raccontava la sua partenza: «Ho salutato i miei amati genitori e fratelli. Il dolore era molto grande, ma la felicità era maggiore. L’ideale missionario è rimasto sempre vivo in me. A Torino, dove il 5 agosto ho rinnovato i voti, sono stata molto felice e ho cercato di valorizzare tutto, per crescere nella mia vita religiosa salesiana». Inviata missionaria in Patagonia, arrivò a Bahía Blanca il 15 novembre 1950. 

Riprese subito lo studio per ottenere il "Certificato di abilitazione per l’insegnamento nella Scuola Primaria", e si dedicò con amore e generosità alla missione educativa per diversi anni nelle case di Bahía Blanca, Junín de los Andes, General Roca. Nel 1970 partecipò al “Primo Corso sull'Infermieristica Pediatrica e Neonatale” a Bahía Blanca, e incominciò il suo servizio premuroso e attento come infermiera; servizio che si protrasse per ben 16 anni presso il “Sanatorio del Sur” a Bahía Blanca dove, dal 1972 al 1976, fu anche animatrice della comunità Continuò poi, in diversi periodi, a donarsi come animatrice di comunità a Junín de los Andes, a General Conesa, a Viedma, a Carmen de Patagones e a Bahía Blanca “S. M. D. Mazzarello”, oltre che come infermiera.

Chi le è stata accanto, la ricorda "sempre accogliente, fraterna, dolce, attenta, delicata e disponibile". La sua disponibilità e la sua dedizione incondizionata si sono manifestate anche in altri servizi. Fu, infatti economa, catechista in parrocchia e in quartieri poveri, delegata delle Exallieve e dei Salesiani Cooperatori, referente per la Pastorale della salute. Era molto apprezzata per la sua gentilezza, per le delicate attenzioni, per il sorriso accogliente, per la sua vita di dedizione missionaria. Anche la sua amata e numerosa famiglia, dalla Colombia, come ci è stato detto anche in questi giorni, l'ha sentita sempre molto vicina: condivideva con ognuno di loro la sua fede, il suo amore e la gioia della sua vita missionaria. Lei stessa affermava: «Sono sempre stata molto felice della mia vocazione salesiana e missionaria». 

Chi di noi ha condiviso alcune esperienze della sua vita, l'ha sentita gioiosamente innamorata della Santissima Trinità e figlia fedele di Maria Ausiliatrice, sicura di essere continuamente accompagnata da Lei. Soleva dire: «Ringrazio il Signore per la presenza materna di Maria nella mia vita». Dal 2010 era nella comunità di Viedma, silenziosa e paziente. Accettò i dolori fisici, progressivamente sempre più forti, finché il Signore la condusse serenamente alla gioia dell’Amore e della Luce nella Casa del Padre. 

Cara suor Miryam, sei sempre stata molto felice di sentirti abitata dalla Trinità e di offrirti in piccoli e delicati gesti di aiuto, di vicinanza, di ascolto di chi aveva bisogno di te. Ti ringraziamo per la bella testimonianza di amore al Signore e di serena dedizione missionaria nel nostro Istituto. Dal Cielo intercedi per tutti noi, per i bisogni della nostra Ispettoria e per le vocazioni. 

L’Ispettrice 
Suor Marta L. Riccioli

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