21 febbraio 2013

Guatemala - L’Anno della Fede nell’ascolto della Parola di Dio


(San Pedro Carchá) – Nell’Anno della Fede, presso la Parrocchia di San Pedro Carchá, specificamente nei circa 250 villaggi che gli appartengono, è attivo già da qualche mese un progetto-pilota per far ascoltare la Parola di Dio, in lingua Maya-Q’eqchi, agli abitanti dei villaggi, utilizzando uno strumento chiamato “Proclamatore”.
Il “Proclamatore”, dotato di un piccolo pannello solare e di una dinamo a manovella per la ricarica in qualsiasi contesto, altro non è che è un ripetitore, molto simile ad una radio portatile, nel quale è registrato il Nuovo Testamento in lingua indigena. Il suo scopo è principalmente quello di favorire l’ascolto del Vangelo, facilitando l’avvicinamento degli indigeni alla Parola di Dio e costituendo un primo approccio per la loro evangelizzazione.
“La fede dunque viene dall’udire” (Rom 10,17), spiega don Vittorio Castagna, missionario salesiano, curatore del progetto, rifacendosi a una citazione di san Paolo, apostolo delle genti.
Quest’iniziativa per la diffusione del Vangelo, oltre a diffondersi tra gli indigeni, ha suscitato l’interesse di alcuni responsabili della Società Biblica a livello latinoamericano e Guatemalteco, i quali hanno visitato la missione salesiana per analizzare il progetto e ed esportarlo tra gli indigeni dell’Ecuador.
Accanto alle classiche traduzioni nelle lingue nazionali, la Società Biblica del Guatemala è particolarmente impegnata nella traduzione nelle lingue indigene Maya. La versione in lingua Q’eqchi è un vero successo editoriale, tanto è utilizzata e diffusa tra le popolazioni di questa etnia.

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