13 maggio 2011

Suor MARIA CLOTILDE GARNERO

Carissime sorelle, il giorno 9 maggio 2011, nell’anniversario della nascita di S. Maria D. Mazzarello, nella Clinica “S. Francesco Caracciolo” di Roma, il Signore ha associato alla gioia della sua Pasqua la nostra carissima Suor MARIA CLOTILDE GARNERONata a Condove (Torino) il 12 giugno 1940. Professa a Torino il 5 Agosto 1959. Appartenente alla Visitatoria Africana “Regina della Pace” – Angola.
Suor Maria amava parlare delle sue montagne, della natura semplice e bella, del silenzio delle valli che le hanno permesso di essere attenta alla voce del Signore che chiama. Ha conosciuto le FMA attraverso il suo parroco, ma pur appartenendo ad una famiglia profondamente cristiana, non è stato facile intraprendere il cammino della vita religiosa, in quanto il papà per vari anni non era d’accordo con la scelta della figlia. È stata accompagnata all’aspirantato dal fratello, in moto, e solo dopo tanta preghiera le relazioni familiari sono tornate serene.
Dal 1959 al 1973 ha vissuto nell’Ispettoria Piemontese. Conseguito il diploma di educatrice per la scuola dell’infanzia nella Casa “Madre Mazzarello” di Torino nel 1960, ha lavorato nelle Scuole materne di Torino Lucento e Campidoglio, Mathi Canavese e Riva di Chieri. Si è pure dedicata con gioia ad accompagnare tante adolescenti e giovani nell’oratorio e nella catechesi all’incontro con Gesù. Nel 1973-74 ha trascorso un anno nella Casa generalizia di Roma e l’anno successivo a Monte Estoril (Portogallo) per prepararsi alla missione e imparare il portoghese. Missionaria ardente, ha donato 36 anni di vita all’Africa, aiutando molti giovani ad avere vita in abbondanza.
Sia in Mozambico come in Angola, ha vissuto i tempi duri e difficili della guerra. Donna di fede e profondamente ottimista riusciva, anche nelle tenebre che ogni guerra produce, a sperare in un’alba nuova per tutti. In Mozambico lavorò nelle case di Chiure, Pemba, Maputo Casa “Madre Rosetta” e nel “Lar S. Maria” della stessa città, donandosi fra gli alunni delle scuole elementari, nel servizio di economa, di direttrice e anche di Segretaria della Visitatoria “S. G. Bosco” (Mozambico). Dal 1992 al 1998 fu anche economa ispettoriale. Nel 1998 passò in Angola nella casa di Calulo dove ha continuato a donare le sue migliori energie con gioia e serenità come economa locale.
Quando nel 2004 le case di Angola furono costituite in Visitatoria, alla domanda delle Superiore se voleva ritornare in Mozambico, suor Maria rispose: “Nulla chiedere, nulla rifiutare è stato sempre il motto della mia vita, in questo momento mi trovo in Angola, penso che sia un segno del Signore, per cui posso rimanere qua”. Dal 2005 al 2008 è stata animatrice della comunità di Luena dove con il suo caratteristico ottimismo ha accompagnato il Movimento carismatico, e con la sua pietà squisitamente mariana ha orientato il gruppo ADMA. In questi ultimi anni si trovava nella casa di Luanda Kakuako come economa.
Nell’ottobre del 2009, ricoverata all’ospedale Gemelli di Roma, ha subito un intervento chirurgico per un cancro. Purtroppo non è stato possibile asportare totalmente la massa tumorale, in quanto appoggiava sulla vena aorta. Sottoposta alla chemioterapia, è stata un esempio di coraggio e di serenità e molte suore della Casa generalizia hanno espresso di essere state edificate per la sua capacità di vivere intensamente la vita comunitaria e di preghiera, nonostante le difficoltà della malattia. Non ha mai pensato di rimanere in Italia e ha voluto tornare in Angola per spendere fino all’ultimo le sue energie per questo popolo che ha amato come se fosse il suo.
Nel febbraio del 2011 dolori fortissimi all’anca e alla gamba sinistra la costrinsero quasi all’immobilità. I medici, sospettando una metastasi, consigliarono il ritorno a Roma. Viaggiò in barella completamente immobilizzata, senza lamentarsi e sperava di poter riprendere a camminare per ritornare alla sua missione. Io che l’ho accompagnata fino alla fine e le altre sorelle attestiamo che quando si accennava all’Angola si illuminava e parlava delle giovani, delle vocazioni, delle sue consorelle con entusiasmo. Consapevole della gravità della malattia, in questo ultimo tempo si è abbandonata alla volontà di Dio offrendogli in silenzio la sua sofferenza. Si è spenta serenamente tenendo in mano la statuetta della Madonna.
Suor Maria, adesso che godi della visione beatifica del Signore a cui con generosità hai dato tutto, continua a pregare per noi, per la tua giovane e piccola Visitatoria, per le vocazioni, perché con decisione sappiamo convertirci all’Amore e creare nelle nostre case quella “cultura vocazionale” capace di dire ancora oggi ai giovani: “Vieni e vedi!” Il tuo entusiasmo missionario susciti e rinnovi in tutte noi l’ardore del da mihi animas e ci aiuti a trovare strade nuove perchè il carisma assuma, sempre più, un volto africano.
Con gratitudine offriamo per lei i suffragi prescritti dalle nostre Costituzioni, frutto della carità fraterna.
La Superiora di Visitatoria
Suor Juraci Maria da Silva

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