31 gennaio 2011

Festa di S. Giovanni Bosco


In quest’anno, celebriamo il 125esimo del sogno missionario di Don Bosco, fatto a Barcellona, nella notte dal 9 al l0 aprile del 1886. 

Nella notte dal 9 al 10 aprile Don Bosco fece un nuovo sogno missionario, che raccontò a Don Rua, a Don Branda e al Viglietti, con voce rotta a volte dai singulti. Il Viglietti lo scrisse subito dopo e per ordine suo ne inviò copia a Don Lemoyne, affinché se ne desse lettura a tutti i Superiori dell’Oratorio e servisse di generale incoraggiamento. “Questo però, avvertiva il segretario, non è che l’abbozzo di una magnifica e lunghissima visione”. Il testo che noi pubblichiamo è quello del Viglietti, ma un po’ ritoccato da Don Lemoyne nella forma per renderne più corretta la dizione.
Don Bosco si trovava nelle vicinanze di Castelnuovo su un poggio detto «Colle del vino». Di lassù lo sguardo spaziava. Ed ecco, ode lo strepito e il chiasso di una numerosa moltitudine di ragazzi. Poco dopo se li vede spuntare dinanzi e corrergli incontro per gridargli: «Ti abbiamo aspettato tanto, ma finalmente ci sei e non ci sfuggirai». Don Bosco li guarda e si chiede che cosa vogliano da lui. A un tratto vede avanzare un immenso gregge guidato da una Pastorella che, separati gli agnelli dalle pecore, si ferma dinanzi a lui per dirgli: «Guarda ciò che ti sta dinanzi. Ebbene: ricorda il sogno da te fatto a nove anni di età». Con un sorriso fa venire attorno a don Bosco i ragazzi, e gli dice: «Guarda ora da questa parte; spingi il tuo sguardo. Anzi, spingetelo voi tutti per leggere quanto sta scritto. Che cosa si vede?». «Scorgo montagne, poi mare e altri monti e mari», risponde don Bosco. «Io leggo Valparaiso», trilla un fanciullo.
«E io Santiago», interloquisce un ragazzo. «Adesso - continua la Pastorella – volgiti a guardare da questa parte». «Scorgo montagne, colline e mari», soggiunge don Bosco. «Noi leggiamo Pechino», esclamano i ragazzi. E don Bosco vede un'immensa città attraversata da un largo fiume su cui si scorgevano ponti lunghissimi. «Bene» approva la nobile e stupenda Pastorella, che sembra la Mamma di tutti quei giovani. Poi aggiunge: «Ora, tira una sola linea da un'estremità all'altra, da Pechino a Santiago; fa' centro nel mezzo dell'Africa, e avrai un'idea esatta di quanto dovranno fare i tuoi salesiani». «Ma come è possibile fare tutto questo? - obietta don Bosco. - Le distanze sono immense, i luoghi inaccessibili; sono pochi i salesiani...». «Non ti turbare. Faranno questo i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e i loro figli ancora; ma si procuri di conservare lo spirito della tua Congregazione». Poi con uno sguardo profondo la Pastorella aggiunge: «Mettiti di buona volontà. C'è una sola cosa da fare: Raccomanda ai tuoi figli che coltivino costantemente la virtù della Vergine Madre». «Ebbene - conclude don Bosco - predicherò a tutti queste parole».«Sta' attento però con quelli che studiano le scienze divine, perché la scienza del Cielo non si deve mischiare con le cose della terra». Di colpo, tutto si eclissa e svanisce. Don Bosco non vede più nulla. Quando don Bosco raccontò per la prima volta questo sogno, gli facevano corona alcuni sacerdoti che di tratto in tratto esclamavano: «Oh, la Madonna! ». E Don Bosco sottolineava: «Lei ci ama. È la Mamma». (Cfr. MB XVIII, 71 – 74)

Carissime sorelle,
Veramente la Madonna ha guidato ogni passo della vita di Don Bosco. Nel primo sogno, quando aveva solo nove anni, Gesù li dice: “Io ti darò la Maestra”, e in quest’ultimo sogno Missionario, la Maestra gli dice: «Non ti turbare. Faranno questo i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e i loro figli ancora; ma si procuri di conservare lo spirito della tua Congregazione», e poi: «Mettiti di buona volontà. C'è una sola cosa da fare: raccomanda ai tuoi figli che coltivino costantemente la virtù della Vergine Madre». 
Oggi siamo chiamate a continuare con coraggio e con la stessa passione di Don Bosco e di Madre Mazzarello, il cammino segnalato dalla Madonna. Siamo Figlie di un grande sognatore, ma un sognatore con i piedi sulla terra, lo sguardo verso il cielo e le maniche rimboccate per continuare ad estendere il Regno di Dio, annunciando a tutte le generazioni la Buona Notizia del Vangelo. Con gioia vi auguro BUONA FESTA di DON BOSCO! 
Un abbraccio fraterno,

Sr. Alaide Deretti
Consigliera per le Missioni


 
Ricordiamo che è stata inviata alle Ispettrici e Superiore di Visitatoria una lettera di invito per il corso di formazione permanente a Roma, UPS - Casa Generalizia da settembre a dicembre 2011. Il corso è una proposta di formazione per le sorelle missionarie ad/inter gentes e per chi lavora in contesti pluriculturali e/o plurirreligiosi di frontiera. Essa si inserisce nell’insieme del percorso formativo per le missionarie, secondo la programmazione dell’Ambito.
Questa esperienza formativa si articola in due momenti:
1. Riflessione e prassi sulla Missione ad/inter gentes nell’Istituto, oggi. Nella prima settimana a Mornese, Torino, Nizza e poi lungo il corso nella Casa Generalizia in convergenza e sinergia con gli altri Ambiti.  2. Partecipazione al 16° Corso di formazione permanente per missionarie/i (settembre - dicembre 2011) offerto dalla Facoltà di Teologia della Pontificia Università Salesiana di Roma. Subito dopo seguirà, per chi lo desidera e in accordo con l’Ispettrice, un Pellegrinaggio in Terra Santa.