3 gennaio 2020

Suor Caterina PAVAN


Carissime sorelle, il 12 dicembre 2019, nel suo 87mo anno di vita e nei suoi 65 anni di vita religiosa, dall’Ospedale  «Timone» di Marseille (Francia) ha raggiunto Colui che aveva tanto cercato la nostra sorella Suor Caterina PAVAN.

Nata a Motta di Livenza (Treviso) il 29 dicembre 1932
Professa a Battaglia Terme (Padova) il 6 agosto 1955
Appartenente all’Ispettoria Francia-Belgio Sud «Notre Dame des Nations» - Paris

Caterina nacque in una famiglia composta da dieci figli, «ricca di fede e di valori umani», come lei stessa dirà. Il suo parroco amava molto don Bosco. Caterina fu colpita dal passaggio in famiglia di una FMA, missionaria in Brasile, e questo spiega il suo desiderio di essere missionaria.
Nell’agosto 1953 entrò in postulato a Padova e qualche anno più tardi fece la domanda per andare in missione. Visse il Noviziato a Battaglia Terme, dove emise la Professione il 6 agosto 1955. Durante la preparazione intensiva a Torino, l’allora Madre generale, madre Linda Lucotti, le disse: «Sarai missionaria in Francia, la tua salute sembra fragile!...». E nel 1956 partì per Montpellier dove collaborò in cucina. Lungo tutta la sua vita religiosa salesiana è stata cuoca, educatrice di internato, catechista, assistente, donna di casa. Dovunque si lasciò veramente inviare da Dio. Aveva una buona capacità di integrarsi nell’ambiente da «missionaria», pronta a servire semplicemente e soprattutto ad amare e farsi amare.
Dal 1957 al 1959 fu a Marseille aiutante in cucina, poi passò a Grenoble come guardarobiera. Fu educatrice nell’internato «Don Bosco» a Saint-Cyr-sur-Mer fino al 1985. Una suora, che era con lei in quella casa, racconta: «Ciò che mi ha colpita in suor Caterina era il suo modo di essere presente, di avere attenzioni delicate e fraterne verso ogni persona, sia piccoli, sia giovani e adulti. Nell’internato era responsabile delle ragazze del collegio e aveva saputo creare un vero clima salesiano. Aveva molta pazienza con alcune giovani piuttosto turbolente; le sapeva calmare dialogando con loro. Ho ricevuto molto da lei nel vederla agire così». Amava anche «uscire», andare incontro alle famiglie e ai poveri per la catechesi o per portare aiuto. Si dedicò poi per alcuni anni fino al 1999 a servizi comunitari nella casa «St. Julitte» di Marseille. Nel 1999 alla riapertura della comunità «San Giovanni Bosco» a Marseille Pastré, in qualità di responsabile dell’amministrazione, era attenta ad ogni persona e testimoniava una vita semplice e sobria.
Partecipava attivamente alla vita di comunità, collaborando il più possibile con tutti. Accoglieva con calore le giovani del «Foyer» e si rendeva disponibile alla presenza educativa tra gli adolescenti del collegio. Sin dall’apertura del portone, si trovava là, fedele al suo posto per accogliere i giovani. Molto in fretta si era fatta numerosi amici anche tra gli adolescenti che frequentavano lo sport, che le correvano incontro e la seguivano... Dal 2004 al 2012 fu a Lyon «S. Balndine» dedita a vari incarichi comunitari e pastorali.
Aveva veramente l’arte di farsi amare perché per tutti aveva uno sguardo di benevolenza e un ascolto di condivisione. La gioia era la sua seconda natura, ma sicuramente anche il segno di un cuore che ama molto il Signore e i giovani! La ricerca del Signore, della sua volontà le ha dato la possibilità di accogliere con fiducia e serena disponibilità le diverse missioni che le sono state affidate, anche quando non se le aspettava. Non opponeva alcuna resistenza né obiezione. Suor Caterina era una donna forte, combattiva, intraprendente! Aveva le sue idee e talvolta vi rinunciava con difficoltà, ma l’amore la faceva cedere.
Di temperamento vivace, perfino irascibile, ha conquistato nel corso degli anni una pace e una serenità che edificavano tutti coloro che la incontravano. Questa forza di carattere si è manifestata nella sua lotta contro la malattia e le ha consentito di dare vita ai suoi giorni fino alla fine. Era riconoscente per ogni gesto di attenzione a suo riguardo, sia da parte delle consorelle sia del personale della casa. Dal 2012 si trovava in riposo a Marseille. Il 12 dicembre u.s. cadde dalle scale e fu ricoverata d’urgenza in Ospedale dove le venne riscontrata una grave emorragia cerebrale che le aprì le porte del Paradiso.
Grazie, cara suor Caterina, per la testimonianza di una vita felice vissuta nell’alleanza con il Signore. Grazie per la tua disponibilità, il tuo coraggio, la tua fede e la tua gioia! Grazie per il tuo bel volto di Figlia di Maria Ausiliatrice che ci lasci. Grazie per aver fatto risplendere tra noi l’amore di Gesù, di don Bosco, di Maria Domenica. Maria, nostra Madre, non ha senz’altro cessato di sussurrare al tuo orecchio: «Tutto ciò che egli vi dirà, fatelo». Affidiamo alla tua intercessione tutte le intenzioni della nostra Ispettoria, dei giovani affinché possiamo, come te, lasciar emergere il meglio di noi stesse.               
                                                                                                                      
L’ispettrice
Suor Geneviève Pellser

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