26 febbraio 2015

Lateranense, l’«Erasmus della fede»: studenti partono per le «periferie»


Il numero da non dimenticare è il dodici. Come quello degli Apostoli, ma anche come quello dei mesi di durata dell’iniziativa. Il progetto si chiama "12xLui", ed è stato lanciato dalla Pastorale Universitaria della Pontificia Università Lateranense. Nei prossimi 12 mesi, 12 studenti partiranno per altrettanti luoghi di missione sparsi nei cinque continenti.
La particolarità dell’iniziativa è che nessuno di loro conoscerà in anticipo la destinazione del proprio impegno missionario. La proposta, infatti, si distingue per la disponibilità incondizionata richiesta ai partecipanti di aderire con fede e spirito di servizio all’iniziativa.
“Solo durante la cosiddetta "Messa di invio" – spiega il cappellano dell’Università don Mirko Integlia - i giovani in partenza vengono a sapere la loro destinazione che devono, appunto, accettare incondizionatamente in spirito di vero servizio. I luoghi di destinazione? Quelli delle periferie del mondo, tanto cari al cuore di papa Francesco”.
Il primo studente a partire sarà proprio il vice Direttore della Pastorale: Fabio Massimo Battaglia, di 24 anni, laureando nella facoltà di Diritto Civile. Proprio ieri, in una cappella Universitaria gremita di studenti, ha ascoltato trepidante il luogo in cui si recherà nel prossimo mese di aprile.
“Caro Fabio Massimo, il Signore Gesù ti invia a servire la comunità cristiana della diocesi di Trichur (India meridionale) sotto la guida dell’arcivescovo Andrews Thazhath” ha annunciato, al termine dell’omelia, Don Mirko, al quale abbiamo chiesto come saranno scelti e di cosa si occuperanno i giovani “missionari”: “La selezione avviene dopo un accurato percorso di discernimento e di preparazione con gli studenti laici della Pontificia Università Lateranense che chiedono di partecipare al progetto – dice don Mirko -  I ragazzi saranno impegnati in una attività di servizio e di evangelizzazione per un periodo breve o lungo, a seconda dei loro piani di studi e della intensità dei loro impegni accademici; utilizzeremo soprattutto i periodi estivi di vacanza”.
Ed è molto interessante sentire anche la testimonianza del giovane Fabio Massimo che spiega così le ragioni della sua scelta. "Ho sempre pensato di voler lasciare il mondo un po' migliore di quello che ho trovato, e questo è sicuramente un buon passo per contribuire a questo mio desiderio! Agire nel nostro piccolo, con umiltà ed impegno; mettersi in gioco, servire il prossimo senza pretese, incondizionatamente, essere sempre pronti a donare e non a possedere. Queste sono le caratteristiche fondamentali di questa scelta, in una società sempre più individualista è bello far parte di un progetto che mette al centro l'altro, un mio fratello: chiunque esso sia e ovunque si trovi”.
L’iniziativa “12XLui” è stata incoraggiata e sostenuta dal Rettore della Pontificia Università Lateranense, il vescovo Enrico dal Covolo per il quale tale esperienza missionaria è da considerare “altamente formativa per la coscienza personale e spirituale di ogni singolo studente. In particolare il “gioco” di accettare una missione a “sorpresa” educa i giovani alla gratuità dell’amore e alla spontaneità del gesto missionario. E l’azione svolta nei Paesi di destinazione raggiunge un duplice obiettivo: quello di portare una presenza di carità e di amore nelle cosiddette periferie dell’esistenza, e quella di rappresentare per ciascun giovane un momento di crescita indimenticabile e d’inestimabile valore”.
Niente male per un’iniziativa che non a caso è considerata da tutti i ragazzi un vero e proprio “Erasmus della fede”. 


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