Carissime sorelle, la sera del 4 settembre 2020, primo venerdì del mese, dalla casa ispettoriale “S. Giovanni Bosco” di Maputo (Mozambico), il Dio della vita ha chiamato a godere la gioia del Cielo la nostra carissima Suor Carolina BAIETTA.
Ultima di cinque sorelle e un fratello, Carla - come fu sempre chiamata - nacque in una famiglia profondamente cristiana. Rimase orfana del papà quando aveva appena un anno. La mamma si prese cura dei sei figli, sostenuta da una fede profonda. Insieme alle sue sorelle, visse con un cugino del loro papà, perché le scuole erano vicine a casa sua. Per facilitare il proseguimento degli studi, andarono poi a vivere con il fratello Angelo a Milano. Carla partecipava volentieri alle iniziative parrocchiali, soprattutto alle novene in preparazione alle Feste. Desiderava andare dalle suore, ma la timidezza le impediva di avvicinarsi spontaneamente. Pregò la Madonna e, alla fine della novena, una giovane suora si avvicinò a lei, le offrì una medaglia di Maria Ausiliatrice e la invitò a partecipare ad un incontro all’oratorio. Da quella domenica non è mai mancata e nel suo cuore cresceva un profondo desiderio di diventare anche lei FMA.
A 18 anni confidò al confessore, alla mamma e alla direttrice dell’oratorio questo desiderio e il 20 settembre 1937 entrò in Aspirantato. Il 31 gennaio 1938 a Milano fu ammessa al Postulato e il 5 agosto al Noviziato a Bosto di Varese. Leggendo le biografie delle missionarie, crebbe in lei il desiderio di essere missionaria. Quando madre Linda Lucotti fece visita al Noviziato, suor Carla colse l'occasione per esprimerle quanto aveva nel cuore. Così, emessi i voti il 6 agosto 1940, ricevette l’obbedienza di andare a Torino “Madre Mazzarello” come studente, dove conseguì il diploma di Magistero Professionale. Fu grande la sua gioia nel sentire anche il suo nome tra quelle destinate alle missioni! Il 5 agosto 1946 fece la professione perpetua e dopo 15 giorni partì per il Portogallo. Inizialmente fu insegnante a Lisbona e poi a Setúbal. Per un anno (1949-‘50) fu direttrice a Vila Seca e per due a Golegà.
Finalmente il 19 settembre 1952, insieme ad altre tre suore e ad una giovane volontaria, partì per il Mozambico per iniziare la presenza delle FMA e impiantare il carisma salesiano in quella terra. Nominata direttrice della comunità dell’Istituto “João de Deus” a Namaacha, svolse questo servizio per nove anni. Nel 1961 fu trasferita al nord, nella Provincia di Cabo Delgado, per aprire la casa di Chiúre con il compito di formare gli insegnanti e i catechisti. Nel 1963 aprì la missione in Macomia e nel 1964 in Pemba, in entrambe con la responsabilità di animare le comunità. Nel 1968 tornò all’Istituto “João de Deus” a Namaacha, nel 1970 a Chiúre e nel 1972 a Macomia, sempre come direttrice. Dopo due anni passò a Namaacha “São João Bosco” come insegnante di taglio e cucito fino al 1980, quando giunse alla comunità di Pemba come direttrice. Dal 1983 al 2004 visse nella comunità di Namaacha, allora Noviziato, insegnando taglio e cucito alle ragazze e alle novizie. Dal 2004 si trovava nella Casa ispettoriale di Maputo in riposo. Ma fino a 100 anni continuò a cucire e confezionare vestiti per i bambini poveri e a fare la sacrestana con amore.
Avendo svolto il servizio di animazione nelle diverse comunità per quasi 30 anni, era conosciuta come “Direttrice suor Carla”. L'esperienza missionaria che più l’ha segnata è stata quella vissuta nella missione di Chiúre, dove si dedicò con passione alla formazione delle ragazze al matrimonio e alla catechesi dei giovani. Molti la ricordano ancora oggi perché ha saputo educare e preparare la gioventù a formare una famiglia cristiana. Era esigente con se stessa e con gli altri. Alle novizie chiedeva che il lavoro fosse svolto in silenzio, dicendo giaculatorie e pregando il rosario. Nel bel mezzo dell’attività, a volte le invitava a fare una visita a Gesù Eucaristia. Se vedeva qualche aspirante correre per le scale, o saltare i gradini due a due, le diceva di scendere e risalire facendone uno per volta, lentamente e pensando a quello che stava facendo. Le piaceva anche insegnare alle novizie e alle postulanti a stirare i loro vestiti.
Era sempre ordinata, laboriosa e disciplinata in tutto, sorridente e felice. Donna di fede e di tanta preghiera, fino a 100 anni arrivava sempre per prima in cappella. Sapeva anche far festa e creare un ambiente familiare. Invitava a fare teatri per le feste salesiane e lei stessa era sempre disposta ad esibirsi e a cantare. Anche quando non aveva ormai molte forze, stimolata dalle consorelle, ricordava e cantava i canti della sua infanzia, creando il tipico senso di festa salesiano. I suoi occhi azzurri e trasparenti lasciavano intravvedere la sua felicità interiore. Con questa felicità, il 5 agosto scorso ha festeggiato gli 80 anni di fedeltà al Signore nell’Istituto. Diceva che era pronta a partire e aspettava soltanto che il suo Angelo custode l’accompagnasse. Sempre riconoscente per ogni attenzione ricevuta, non voleva rimanere sola e ringraziava per la presenza delle consorelle accanto a sé. Aveva le braccia sempre aperte, come a dire: «Eccomi Signore». Esattamente un anno fa, durante la Visita di Papa Francesco in Mozambico, aveva ricevuto la sua benedizione e un saluto speciale che l’aveva tanto rallegrata.
La sua vita è stata veramente un dono inesauribile. Suor Carla aveva assunto l’articolo 50 delle Costituzioni come proprio e ha cercato di viverlo con impegno nelle varie comunità. Aveva un’attenzione delicata verso le superiore. Fino a 100 anni confezionava vestiti per le bambine e li offriva alle superiore nelle feste. Ha aspettato il ritorno dell’Ispettrice dal nord, dove si era recata per la visita canonica alle comunità e l’ha salutata con un sorriso. Come sempre, anche l’ultima sera suor Carla ha cenato con la comunità e poi si è sentita male. L’hanno accompagnata in camera e, nello spazio di mezz’ora, con il sorriso sulle labbra, è andata felice incontro allo Sposo che tanto aspettava.
Quanta riconoscenza dobbiamo al Signore per il dono di suor Carla all’Ispettoria, all’Istituto, alla Chiesa in Mozambico! Ha donato 68 anni di vita missionaria con una disponibilità umile, mite, intelligente e generosa. Siamo certe che, in questo tempo di preparazione al Capitolo Generale XXIV, non lascerà mancare la sua intercessione perché l’Istituto possa rispondere oggi “a ciò che il Signore ci dirà” e alle necessità dei giovani che ci sono affidati.
Cara suor Carla, ti pensiamo nella gioia, accanto a Maria Ausiliatrice e ai nostri Santi. Continueremo a ricordarti facendo tesoro di quanto ci hai testimoniato. E tu intercedi dal Cielo per la pace nel Mozambico, soprattutto a Cabo Delgado dove hai lavorato per tanti anni. Intercedi per la nostra Ispettoria, perché il Signore ci mandi vocazioni missionarie della tua tempera.
Nata a Mediglia (Milano) il 9 febbraio 1917
Professa a Bosto di Varese il 6 agosto 1940
Appartenente all’Ispettoria di Mozambico “San Giovanni Bosco” – Maputo
A 18 anni confidò al confessore, alla mamma e alla direttrice dell’oratorio questo desiderio e il 20 settembre 1937 entrò in Aspirantato. Il 31 gennaio 1938 a Milano fu ammessa al Postulato e il 5 agosto al Noviziato a Bosto di Varese. Leggendo le biografie delle missionarie, crebbe in lei il desiderio di essere missionaria. Quando madre Linda Lucotti fece visita al Noviziato, suor Carla colse l'occasione per esprimerle quanto aveva nel cuore. Così, emessi i voti il 6 agosto 1940, ricevette l’obbedienza di andare a Torino “Madre Mazzarello” come studente, dove conseguì il diploma di Magistero Professionale. Fu grande la sua gioia nel sentire anche il suo nome tra quelle destinate alle missioni! Il 5 agosto 1946 fece la professione perpetua e dopo 15 giorni partì per il Portogallo. Inizialmente fu insegnante a Lisbona e poi a Setúbal. Per un anno (1949-‘50) fu direttrice a Vila Seca e per due a Golegà.
Finalmente il 19 settembre 1952, insieme ad altre tre suore e ad una giovane volontaria, partì per il Mozambico per iniziare la presenza delle FMA e impiantare il carisma salesiano in quella terra. Nominata direttrice della comunità dell’Istituto “João de Deus” a Namaacha, svolse questo servizio per nove anni. Nel 1961 fu trasferita al nord, nella Provincia di Cabo Delgado, per aprire la casa di Chiúre con il compito di formare gli insegnanti e i catechisti. Nel 1963 aprì la missione in Macomia e nel 1964 in Pemba, in entrambe con la responsabilità di animare le comunità. Nel 1968 tornò all’Istituto “João de Deus” a Namaacha, nel 1970 a Chiúre e nel 1972 a Macomia, sempre come direttrice. Dopo due anni passò a Namaacha “São João Bosco” come insegnante di taglio e cucito fino al 1980, quando giunse alla comunità di Pemba come direttrice. Dal 1983 al 2004 visse nella comunità di Namaacha, allora Noviziato, insegnando taglio e cucito alle ragazze e alle novizie. Dal 2004 si trovava nella Casa ispettoriale di Maputo in riposo. Ma fino a 100 anni continuò a cucire e confezionare vestiti per i bambini poveri e a fare la sacrestana con amore.
Avendo svolto il servizio di animazione nelle diverse comunità per quasi 30 anni, era conosciuta come “Direttrice suor Carla”. L'esperienza missionaria che più l’ha segnata è stata quella vissuta nella missione di Chiúre, dove si dedicò con passione alla formazione delle ragazze al matrimonio e alla catechesi dei giovani. Molti la ricordano ancora oggi perché ha saputo educare e preparare la gioventù a formare una famiglia cristiana. Era esigente con se stessa e con gli altri. Alle novizie chiedeva che il lavoro fosse svolto in silenzio, dicendo giaculatorie e pregando il rosario. Nel bel mezzo dell’attività, a volte le invitava a fare una visita a Gesù Eucaristia. Se vedeva qualche aspirante correre per le scale, o saltare i gradini due a due, le diceva di scendere e risalire facendone uno per volta, lentamente e pensando a quello che stava facendo. Le piaceva anche insegnare alle novizie e alle postulanti a stirare i loro vestiti.
Era sempre ordinata, laboriosa e disciplinata in tutto, sorridente e felice. Donna di fede e di tanta preghiera, fino a 100 anni arrivava sempre per prima in cappella. Sapeva anche far festa e creare un ambiente familiare. Invitava a fare teatri per le feste salesiane e lei stessa era sempre disposta ad esibirsi e a cantare. Anche quando non aveva ormai molte forze, stimolata dalle consorelle, ricordava e cantava i canti della sua infanzia, creando il tipico senso di festa salesiano. I suoi occhi azzurri e trasparenti lasciavano intravvedere la sua felicità interiore. Con questa felicità, il 5 agosto scorso ha festeggiato gli 80 anni di fedeltà al Signore nell’Istituto. Diceva che era pronta a partire e aspettava soltanto che il suo Angelo custode l’accompagnasse. Sempre riconoscente per ogni attenzione ricevuta, non voleva rimanere sola e ringraziava per la presenza delle consorelle accanto a sé. Aveva le braccia sempre aperte, come a dire: «Eccomi Signore». Esattamente un anno fa, durante la Visita di Papa Francesco in Mozambico, aveva ricevuto la sua benedizione e un saluto speciale che l’aveva tanto rallegrata.
La sua vita è stata veramente un dono inesauribile. Suor Carla aveva assunto l’articolo 50 delle Costituzioni come proprio e ha cercato di viverlo con impegno nelle varie comunità. Aveva un’attenzione delicata verso le superiore. Fino a 100 anni confezionava vestiti per le bambine e li offriva alle superiore nelle feste. Ha aspettato il ritorno dell’Ispettrice dal nord, dove si era recata per la visita canonica alle comunità e l’ha salutata con un sorriso. Come sempre, anche l’ultima sera suor Carla ha cenato con la comunità e poi si è sentita male. L’hanno accompagnata in camera e, nello spazio di mezz’ora, con il sorriso sulle labbra, è andata felice incontro allo Sposo che tanto aspettava.
Quanta riconoscenza dobbiamo al Signore per il dono di suor Carla all’Ispettoria, all’Istituto, alla Chiesa in Mozambico! Ha donato 68 anni di vita missionaria con una disponibilità umile, mite, intelligente e generosa. Siamo certe che, in questo tempo di preparazione al Capitolo Generale XXIV, non lascerà mancare la sua intercessione perché l’Istituto possa rispondere oggi “a ciò che il Signore ci dirà” e alle necessità dei giovani che ci sono affidati.
Cara suor Carla, ti pensiamo nella gioia, accanto a Maria Ausiliatrice e ai nostri Santi. Continueremo a ricordarti facendo tesoro di quanto ci hai testimoniato. E tu intercedi dal Cielo per la pace nel Mozambico, soprattutto a Cabo Delgado dove hai lavorato per tanti anni. Intercedi per la nostra Ispettoria, perché il Signore ci mandi vocazioni missionarie della tua tempera.
L’Ispettrice
Suor Mikec Zvonka
Suor Mikec Zvonka
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