Carissime sorelle, il 6 aprile 2020, dalla comunità “San Giuseppe” di Palermo, il Signore della vita ha chiamato alle nozze eterne la nostra carissima Suor Provvidenza LIUZZA.
Nata a San Giuseppe Iato (Palermo) il 19 giugno 1927
Professa ad Alì Terme (Messina) il 5 agosto 1954
Appartenente all’Ispettoria Sicula “Madre Maddalena Morano” - Italia
Enza, così veniva chiamata, era l’ultima di sette figli. I genitori, avendo subito il dolore della morte di tre figli, due neonati e uno morto a 12 anni, adottarono una bambina che crebbe insieme ai figli naturali, senza nessuna distinzione: curata, amata e che poi, anche dopo il Matrimonio, rimase in famiglia. La sua presenza portò sempre tanto conforto, soprattutto alla sua mamma, delicata di salute e che con lei condivideva pensieri, affetto e lavoro. Enza era allegra, socievole, amava frequentare la parrocchia in compagnia di coetanee con le quali, dopo la scuola, trascorreva alcune ore in allegra spensieratezza. Faceva anche parte dell’Azione Cattolica.
All’età di 17 anni - testimonia lei stessa: «Ho sentito chiaramente una voce nel mio cuore: “Tu mi appartieni”». La vita di Enza da quel giorno cambiò totalmente: nel suo cuore fece voto di verginità e si mise sotto la guida spirituale dell’arciprete, Padre Cassata, un sacerdote esperto nell’accompagnamento delle vocazioni religiose. Quando manifestò ai genitori la sua scelta, il papà non fu d’accordo, a motivo della sua giovane età, e le disse che le avrebbe dato il permesso dopo la maggiore età. Così fu.
Il 29 gennaio del 1952 iniziò ad Alì Terme il periodo di Postulato. Il 5 agosto dello stesso anno, sempre entrò in Noviziato, ma al secondo anno, ammalatasi di pleurite e di polmonite, le Superiore avrebbero voluto mandarla in famiglia per essere meglio curata. Poi decisero di curarla in Noviziato per la precaria salute della mamma. La novizia affrontò questa prova con tranquillità, ricordando quella voce: ”Tu mi appartieni”. Guarì presto e continuò il cammino formativo con tanta serenità, riconoscente alle Superiore per tutta la vita. Il 5 agosto 1954, con sua grande gioia, raggiunse il suo ideale emettendo la Professione religiosa. Subito dopo fu inviata nella casa “San Giovanni Bosco” di Messina come aiutante in laboratorio. L’anno successivo passò a Caltabellotta per collaborare nella scuola materna e dove fu anche catechista. Spinta da generosità apostolica, quell’anno fece la domanda missionaria che fu accettata e nel 1957 fu inviata a Torino per prepararsi alla missione e dove conseguì il diploma di infermiera generica.
Nell’agosto 1958 venne inviata nell’Ispettoria Francese “S. Cuore” e destinata alla Casa “S. Giuseppe” di Sion, in Svizzera, dove lavorò come guardarobiera. Trasferita poi in Francia, continuò questo servizio nella Comunità di Lyon “St. Laurent”. Tornata in Italia nel 1968, fu sarta nelle comunità di Palermo “Istituto “S. Lucia”, Palermo Sampolo e San Cataldo. Dal 1975 al 2000 insegnò nei Corsi professionali a Leonforte, Agrigento, Pietraperzia, Palermo “S. Giuseppe”, Gliaca e Ravanusa. In quest’ultima casa fu per un periodo vicaria. Dal 2000 al 2014 a Cammarata fu vicaria, sacrestana e portinaia. Accoglieva con gioia gli immigrati donandosi secondo le sue possibilità. Si occupò dei lavori comunitari, con l’intervallo di un anno (2010-2011) trascorso a Catania “Maria Ausiliatrice”.
Ovunque il suo saldo spirito religioso infondeva serenità e sosteneva la fede fragile delle giovani con le quali sapeva comunicare con gentilezza, simpatia e profonde convinzioni. Amata e stimata anche dal personale laico e dai genitori, la sua azione educativa, fatta di piccoli gesti di genuina spiritualità salesiana, rimane ancora oggi profonda nel cuore delle numerose giovani che ha incontrato lungo gli anni della sua vita. Suor Enza si distinse sempre per la signorilità di tratto e per lo spirito di obbedienza. Era convinta che la volontà di Dio fosse mediata dalle Superiore e che la fedeltà al voto non ammettesse “perché o ritardi”. Riservata, ma socievole, si relazionava bene con le consorelle e veniva incontro a tutte.
Nel 2014, quando le sue forze non le permisero più di esplicare alcuna attività, fu trasferita nella casa “San Giuseppe” di Palermo. Qui la sua vita divenne una continua preghiera soprattutto per le vocazioni. Trascorreva le giornate nella sua cameretta, accogliendo con un sorriso chi l’accudiva o chi andava a visitarla. Era molto contenta quando poteva dialogare con le consorelle o ricevere la visita dei suoi affezionati parenti. Soffriva per i disturbi relativi all’età, ma anche per bronchite e crisi respiratorie, che superava grazie alle cure e alle attenzioni da parte dell’infermiera. Il 6 aprile, serenamente come era vissuta, alle ore 5,30 è tornata alla Casa del Padre.
Cara suor Enza, sei sempre stata per noi un esempio di fedeltà ai tuoi impegni di vita religiosa, una testimonianza di semplicità e di dedizione generosa ai giovani che affidiamo alle tue preghiere, in queste ore così difficili della nostra storia. Prega per tutta l’umanità perché il Signore ci liberi dal Covid-19, dia conforto alle persone che stanno soffrendo e coraggio a chi, in prima linea, è impegnato a combattere il virus.
L’Ispettrice
Suor Maria Anna Pisciotta
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