3 settembre 2016

Suor Angela DALLEFRATE

Carissime sorelle, la sera del 30 agosto 2016, dalla casa “S. Giuseppe” di Torino, il Signore ha chiamato alla Patria del Cielo la nostra carissima Suor Angela DallefratE. Nata a Loria (Treviso) 30 gennaio 1928. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1950. Appartenente all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” – Italia.
“Ringrazio la Madonna perché mi è stata mamma del Cielo e della Terra”, affermava suor Angela ricordando la sua lunga vita e la sua famiglia.
Era nata in una bella famiglia patriarcale di contadini cristiani, per i quali il lavoro, l’educazione cristiana dei figli e la preghiera erano le cose importanti. Ricordava che il papà portava in braccio lei, la più piccola, mentre teneva i suoi tre fratelli e la sorella sull’unica bicicletta per accompagnarli a Messa. Naturalmente lui andava a piedi, servendosi della bicicletta come una solida macchina! Papà morì quando il fratello maggiore aveva nove anni e lei solo tre anni. Ben presto anche la mamma si ammalò e così, a dieci anni, si ritrovò orfana di entrambi i genitori. Gli zii e molti benefattori, tra cui il farmacista del paese, le Suore Salesie e i Padri Camilliani si presero cura di lei, dei suoi fratelli e della sorella.
Ricordava ancora: “Avevo 13 anni circa quando andai a Buttigliera d’Asti, accolta presso una famiglia come bambinaia. I miei signori mi permettevano di vivere la vita cristiana: la domenica potevo andare a Messa e frequentare le Suore del Cottolengo, dove c’era l’Oratorio e il catechismo”.
La vicinanza con il Colle don Bosco fu l’occasione provvidenziale di cui si servì la Madonna per orientare la sua scelta vocazionale. Suor Angela raccontava di essere diventata FMA dopo aver fatto un sogno in cui aveva visto tante suore vestite come le FMA del Colle. Proprio ai Becchi incontrò un missionario uruguaiano che la condusse dalla direttrice suor Teresa Frassà. La sua accoglienza festosa la conquistò. Dopo quell’incontro intensificò la preghiera alla Madonna, perché le facesse capire la sua strada. Quando poi decise di entrare, ne parlò col fratello ‘tutore’ della famiglia e con lui si presentò all’Ispettrice, “Che – scrive - ci fece un’accoglienza squisita a Torino, in Via Cumiana”.
Nel 1948 i signori presso i quali aveva lavorato dai tredici anni, l’accompagnarono ad Arignano in Aspirantato. Proseguì la sua formazione con il Postulato a Torino “Madre Mazzarello” e il Noviziato a Casanova, dove fece la prima professione.
Trascorso l’anno di preparazione a Torino “Madre Mazzarello”, nel 1951 partì per la missione del Brasile. Visse per otto anni a Recife, prestando il suo servizio di cuoca e sacrestana; purtroppo però dovette rientrare in patria per gravi problemi di salute.
Continuò la missione nell’Ispettoria di origine. Dopo alcuni anni di riposo e di cura, nelle case di Torino “Madre Mazzarello” e di Torino Cavoretto, tornò a donarsi senza riserve nonostante la fragilità fisica, dedicandosi al servizio di portineria e alla sacrestia, a Castelnuovo Nigra, ad Aglié e a Torino “S. Giuseppe”. Fino al 2010 rimase in piena attività, si dimostrò sempre molto abile, precisa, cortese e premurosa con tutti. Accogliente e comunicativa, fine nel tratto, sapeva suscitare simpatia e generosità nella gente con cui veniva a contatto.
Era vivamente partecipe della vita comunitaria, esprimeva con franchezza il suo pensiero; intelligente e capace, si rendeva utile portando avanti con responsabilità i compiti che le erano affidati. Sapeva cogliere le necessità delle sorelle ed offriva volentieri la sua compagnia alle ammalate gravi. 
Accolse con dignità e distacco l’inazione, quando si rese conto di non poter più offrire neanche il minimo aiuto. Per qualche tempo si dedicò ancora a preparare lavoretti a uncinetto o altro perché la direttrice avesse piccoli doni da offrire. Negli ultimi tre anni poté dedicarsi più a lungo alla preghiera, sostando in cappella o in corridoio, con abbandono confidente.
Aveva confidato ad una sorella: “Ho fatto l’esperienza tangibile della protezione di Maria Santissima. Ho toccato con mano il suo sostegno per mantenermi fedele alla mia vocazione”. 
Con la nostra preghiera ora affidiamo alla bontà materna di Maria, questa sua figlia cha a Lei si è affidata fin dai più teneri anni.

L’Ispettrice
Suor Elide Degiovanni                       

Nessun commento:

Posta un commento