5 gennaio 2021

Suor Nicolina Viano FMA: una storia che ispira!

Di suor Ritha Dora Thomas,
Ispettrice, Ispettoria INB

“Io non so se devo dire di essere di Torino o dell’India, perché sono nata a Torino, ma anche il mezzo secolo della mia vita in India reclama i suoi diritti!”

Ecco come suor Nicolina descrive se stessa in uno dei suoi scritti autobiografici che dovrebbero essere letti nella loro interezza per cogliere il suo ardore missionario e la sua vitalità giovanile anche negli ultimi anni della sua vita. È riconoscente per aver ricevuto “una bella famiglia cristiana” in dono.

Nata a Torino il 28 maggio 1926, suor Nicolina Viano fece la sua professione a Casanova di Carmagnola (Italia) il 5 agosto 1948, appartenente all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” - Italia. L’11 novembre 2020, dalla casa “S. Giuseppe” di Torino, la nostra cara suor Nicolina è stata chiamata a incontrare il Signore della Vita.

Nei suoi scritti annota: “Papà era un uomo di solida fede e grande carità. Fu, infatti, l’iniziatore del gruppo della “San Vincenzo de’ Paoli” in parrocchia e rese la nostra casa disponibile per tutti gli incontri”. Da lui, Nicolina, sin dalla tenera età, ereditò una concreta attenzione ai poveri. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nella sua prima giovinezza, lavorava di giorno come impiegata in una ditta e di notte andava nelle cascine intorno a comprare del cibo per la famiglia, poiché era la maggiore dei quattro figli.

Scrive: “La Domenica frequentavo l’oratorio delle FMA all’ombra della Basilica, con un buon gruppo delle mie amiche”. Lì incontrava altre persone che coltivavano il buon seme piantato in famiglia. Tra queste persone suor Nicolina accenna a: madre Melchiorrina Biancardi, suor Matilde Mattalìa, il confessore salesiano don Giorgio Serié, e suor Adele Reynaud che era stata missionaria in Giappone. Dice: “Com’era possibile non prendere fuoco con tutti quei messaggi del Signore?”. All’età di 20 anni, entrò nel postulato di Torino e sin da quel primo momento il suo desiderio fu di partire per le missioni in India. Continuò con il Noviziato a Casanova, dove emise la sua prima professione.

Inserita nella Casa generalizia “Maria Ausiliatrice” di Torino dal 1948 al 1951, frequentò i corsi di studio per ottenere il diploma di insegnamento nella scuola materna e il diploma in Infermieristica all’ospedale “Cottolengo”. Scrive: “Nel 1950 la Madre generale mi propose di andare missionaria in India e la mia felicità fu alle stelle”. Ottenne il consenso di suo padre, ma la mamma non era così convinta. Con la partenza di suor Nicolina, la famiglia perdeva l’aiuto finanziario, e ciò costituiva un altro motivo di sofferenza nell’accogliere la sua partenza per una terra lontana. Suor Nicolina ricorda: “Così, pur sentendo profondamente il distacco dai miei cari, partii. Avevo 24 anni e dopo un mese di navigazione arrivai con le altre giovani sorelle a Bombay; di là, in treno, giungemmo a Madras e infine a Pallikonda, un povero villaggio non molto lontano da Madras. Rimasi nel Tamil Nadu, lo stato più a sud dell’India, dove, nel 1922, le prima Figlie di Maria Ausiliatrice erano arrivate, chiamate dai Salesiani che stavano già lavorando là da molti anni”.

Suor Nicolina Viano è una delle missionarie più intrepide che l’India abbia accolto e che ha lasciato impronte indelebili dovunque è stata mandata. Professa nel 1948, giunse a Madras nel 1951 e la sua preparazione in Infermieristica le fu di aiuto nel gestire coraggiosamente ogni tipo di emergenza con mascolino ardimento e materna sollecitudine. Dal 1950 al 1965 lavorò nei dispensari di Pallikonda, Polur e Arni, nei distretti più poveri di Nord Arcot, assistendo e curando lebbrosi e orfani, un servizio che segnò la sua vita missionaria per il resto dei suoi anni.

Nel 1964, quando si trovava ad Arni, fu di valido aiuto nell’estensione del piccolo dispensario voluto per i lebbrosi, con la costruzione di un’intera ala e di un sala comunitaria per loro. La gente di Arni racconta ancora come durante l’epidemia di colera lei salvò molte vite portando infaticabilmente i bambini tra le sue braccia e dando loro delle gocce endovenose. Dal 1965 al 1977 fu animatrice delle comunità di Arni e Vysarpadi. Proprio a Vysarpadi con coraggio e amore assunse l’assistenza dei figli dei lebbrosi, e si fece carico di un ambulatorio per i più indigenti. Negli anni ’70 era davvero curioso vedere una suora guidare un ciclomotore mentre si recava nei viottoli periferici della città di Madras a visitare i poveri o a raccogliere gli indigenti caduti lungo i lati delle strade. Il suo lavoro e il suo spirito indomito furono molto apprezzati dai Salesiani con cui collaborò a Vysarpadi. Dal 1977 al 1978 ebbe la fortuna di fare un corso di missiologia a Roma.

Dal 1978 al 1981, fu animatrice della comunità del noviziato a Bangalore e incaricata dell’ostello appena inaugurato per le giovani operaie povere. Nel 1981 venne trasferita a Nashik-Bombay come pioniera di una nuova fondazione. Sotto la sua guida visionaria, nel 1982 ebbe inizio il Centro giovanile “Maria Vihar” con un ostello e corsi per le giovani povere: operaie, dattilografe e sarte; nonché un Asilo-nido, oratori nelle baraccopoli, corsi di alfabetizzazione per adulti, corsi di studio serali e servizio alla parrocchia. Pose così le basi fondanti di un fruttuoso apostolato. Seguì con la sua supervisione la costruzione di un nuovo noviziato e della cappella dell’Ispettoria “S. Maria Mazzarello” appena eretta a Bombay. Quando terminò il suo mandato nel 1988, le fu chiesto di condurre il lavoro pionieristico di un’altra presenza missionaria - Ahmednagar. Anche lì cominciò un pensionato di accoglienza per i bambini poveri e orfani, un apostolato nei villaggi, e pose la basi di una fiorente scuola. Dopo questo, nel 1995, fu mandata a Keshnand Pune per iniziare un altro apostolato unico: una casa per i bambini delle prostitute. Era il progetto sognato da suor Nicolina. Acquistò un appezzamento di terreno piuttosto vasto e, dopo aver stabilito questo apostolato su solide basi, a causa di problemi di salute, nel 2003 suor Nicolina ritornò in Italia.

L’India è stata davvero fortunata ad avere la benedizione di una missionaria del calibro di suor Nicolina Viano. Forse, conoscendo molto bene il suo spirito audace e la sua intraprendenza, si comprende perché le furono sempre assegnati progetti pioneristici, e suor Nicolina non deluse nessuno. I poveri orfani, gli indigenti, i lebbrosi e coloro maggiormente nel bisogno furono la porzione scelta della missione di suor Nicolina. Con una certa frequenza, succedeva che ne raccogliesse letteralmente qualcuno caduto ai margini della strada e provvedesse loro tutto ciò di cui necessitavano. Per natura, era forte, intraprendente, coraggiosa e schietta, senza aver mai paura di chiamare le cose col proprio nome; tuttavia, era anche cortese, molto gentile nei confronti dei poveri e dei bisognosi. Viveva veramente e in pienezza la massima del “vado io” di don Bosco. Quando necessario, avrebbe anche rinunciato al proprio cibo pur di provvedere ai bambini poveri e affamati. I molti Salesiani che hanno lavorato con lei, ricordano spesso i suoi tipici gesti di gentilezza. Se trovava qualcuno debole o ammalato, preparava personalmente qualche cibo speciale, come minestra o zabaglione, per nutrirlo. Lungo tutta la sua vita ha personalmente allevato un certo numero di orfani con la dedizione di una madre.

La sorgente di tutto questo tremendo lavoro per ilo regno era la sua personale dedizione al Santissimo Sacramento e il suo amore alla Madre Benedetta. Al termine del giorno, era uno spettacolo familiare vedere suor Nicolina seduta per lunghe ore in cappella, fino a tarda notte.

Cara suor Nicolina, anche dopo la tua partenza terrena noi crediamo che tu ancora tenga l’India e la sua gente vicino al tuo cuore. Quasi ti sentiamo cantare a tutte noi: “Non dimenticherò mai il mio popolo. Vi ho inciso sul palmo della mia mano. Non vi dimenticherò mai, non vi lascerò mai orfani, non mi dimenticherò mai di voi, mia proprietà!”.

Possa il Signore concederti, cara suor Nicolina Viano, la ricompensa centuplicata del servo buono e fedele!

Nessun commento:

Posta un commento