17 agosto 2020

Suor Corazon JACA

Carissime sorelle, il 12 agosto 2020, primo giorno del triduo per la solennità di Maria Assunta in cielo, dalla casa “B. Laura Vicuña” di Quezon City (Filippine), la nostra Madre celeste è venuta a prendere per condurla all’ultima dimora la nostra carissima missionaria Suor Corazon JACA.                                                        

Nata a Cotabato City (Filippine) il 30 aprile 1956 
 Professa a Canlubang, Laguna (Filippine) il 24 maggio 1983 
 Appartenente all’Ispettoria Filippina “S. Maria D. Mazzarello” – Manila

Suor Corazon era la quarta di dieci figli. Il papà, ispettore dell’Ufficio dei terreni, ha trasmesso loro i valori dell’operosità, dell’onestà e della dignità. Da giovane Corazon era assidua all'oratorio salesiano di Cebu, dove era anche catechista. Frequentò poi il corso propedeutico di Medicina e nel 1978 iniziò l’Aspirantato. Visse la formazione iniziale a Canlubang. Era considerata un “tuttofare”, perché creativa, intraprendente e con senso pratico. Metteva a servizio di tutti le sue energie e doti; era la regina degli scherzi e delle barzellette. Sempre pronta a dare una mano, condivideva le sue conoscenze e abilità senza riserve. Anche quando le facevano perdere la pazienza, era pronta a perdonare e a dimenticare.
Ammessa al Postulato il 24 luglio 1980 e al Noviziato il 24 maggio 1981, suor Corazon emise i voti religiosi il 24 maggio 1983. Inizialmente fu a Manila Tondo dove per due anni espresse le sue doti musicali e lavorò per l’animazione giovanile e la formazione dei catechisti della parrocchia. Dopo un anno a Cebu City, tornò a Tondo. Nel 1989 riprese a dedicarsi alla pastorale parrocchiale a Cebu City, ma l’anno dopo fu mandata a Roma per poter realizzare il suo sogno missionario.
Nell’ottobre del 1990 partì per l‘Etiopia, diventata la sua seconda patria per quasi 20 anni. I primi tre anni li visse ad Addis Abeba. Dopo un anno a Zway come insegnante, trascorse qualche mese a Dilla, cominciando a lavorare nell’ambulatorio. Nel 1995 rientrò nelle Filippine, a Cebu, per completare gli studi di medicina. Nel 2003 tornò in Etiopia, a Dilla, dove svolse l’attività di medico per ben 13 anni. Purtroppo nel 2016 dovette tornare di nuovo nelle Filippine per cure mediche: aveva cominciato a sperimentare l’esaurimento fisico, con dolori alle ossa. Verso la fine del 2017 tornò in Etiopia, perché doveva rinnovare il permesso di lavoro. Ma verso la fine del 2018 fu riaccompagnata nelle Filippine per ulteriori cure.
Quando le fu diagnosticato un cancro al quarto stadio, suor Corazon si aggrappò a tutte le risorse della fede e della scienza, nella speranza di poter guarire. A metà maggio di quest’anno, la situazione ha cominciato ad aggravarsi. Spesso alzava le braccia e invocava: “Mamma! Mamma!”. Diceva di vedere la Madonna e dei bellissimi fiori. Si è spenta serenamente, accompagnata dal fratello e da altri parenti.
C'è una parola che può esprimere l'essenza del cuore di suor Corazon: "missionaria". Era missionaria fino in fondo, da quando aveva sognato di diventare FMA! Con questa unica finalità aveva frequentato diversi corsi, sempre in funzione dell'apostolato. Ha abbracciato l'Etiopia e la sua gente, imparando la lingua amarica e cercando di inculturare il Vangelo. Ha anche abbracciato tutto quello che la vita missionaria comportava: le comunità missionarie internazionali, il clima, i costumi e i cibi diversi. Ha dovuto sopportare pure l'opposizione dei medici locali che perdevano i loro pazienti per “la Dottoressa", come la chiamavano.
Nella sua donazione di medico-missionaria, ha espresso un amore speciale per i più poveri e sofferenti. Con le sue conoscenze di tecnologia degli ultrasuoni e di medicina naturale, ha insegnato ai poveri ad utilizzare le medicine locali per guarire. Una delle sue compagne missionarie in Etiopia testimonia che amava condividere l'articolo 7 delle Costituzioni: “Come la prima comunità di Mornese, siamo chiamate ad esprimere quella carità paziente che tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta e non perde mai la speranza”.
Suor Corazon ha certamente vissuto questa “carità paziente” verso tutti anche fino a notte tarda, spesso saltando i pasti. Non solo dispensava medicine ed eseguiva interventi chirurgici, ma dispensava speranza e coraggio, compiendo miracoli di vita! Amava la comunità e cercava di essere sempre a servizio di tutte, come pure in parrocchia tra i giovani. Tutta questa intensa capacità di amare e di donarsi poteva scaturire solo dalla preghiera e dall’amore a Gesù. Aveva anche una grande devozione alla Madonna, alla Beata Maria Romero e a Padre Pio. Una missionaria dice di lei: “Ogni volta che la incontravo, respiravo pace e dedizione silenziosa. Era una persona che costruiva la gloria di Dio e non la propria”.
Oltre alle suore della Visitatoria “Etiopia-Sudan-Sud Sudan” e dell’Ispettoria delle Filippine, soffrono per la sua dipartita anche le donne ed i giovani che ha servito. Insieme ad un'ex volontaria in Etiopia, preghiamo: “Possa la sua vita dedicata ai più deboli, diventare un inno di lode e di ringraziamento a Dio per la grazia di averla conosciuta e per la sua benefica presenza in un mondo carico di povertà e sofferenza”.                                                                                                                                  

L’Ispettrice
Suor Mabel Pilar

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