Nata a Sherbrooke (Canada) il 18 aprile 1952
Professa a Newton, New Jersey (Stati Uniti) il 5 agosto 1973
Appartenente all’Ispettoria Africa Est “Nostra Signora della Speranza”
Patrizia, affettuosamente chiamata Pat, era l’ultima di cinque fratelli e sorelle di una buona famiglia cristiana. Suor Patricia raccontava che il papà era molto amorevole nei loro confronti, ma non aveva il dono della disciplina, compito educativo lasciato alla mamma. Il papà morì per un cancro allo stomaco quando lei aveva dieci anni. Frequentò la scuola presso le suore di “Nostra Signora di Cap”, mentre i fratelli studiavano nella scuola salesiana, e fu proprio attraverso i Salesiani che lei venne a contatto con le FMA, le quali erano nel Québec.
Nel 1966, all’età di 14 anni, lasciò con coraggio la famiglia e la sua città per entrare come aspirante a Paterson, negli Stati Uniti. A quel tempo, Canada e Stati Uniti formavano una sola Ispettoria. Fu ammessa al Postulato il 7 ottobre 1970 ad Haledon, ed entrò in Noviziato il 5 agosto 1971. Per tutto il tempo della formazione iniziale, Patricia poté continuare gli studi accademici e specializzarsi anche in Catechetica, oltre che in Filosofia e in Scienze dell’educazione. In tal modo si preparò ad essere insegnante e catechista. Aveva sempre desiderato di essere missionaria, ma partì per la missione dopo aver fatto una buona esperienza apostolica: lavorò dal 1974 al settembre 1992 nella sua Ispettoria dove fu insegnante, preside e catechista nelle case di Easton, Philadelphia, Paterson e Panorama City.
Dopo un breve periodo vissuto a Roma, nel 1992 giunse nell’Ispettoria “Nostra Signora della Speranza”, in Kenya. Lavorò come insegnante di inglese a Siakago e a Embu fino al 1995. Fu poi assistente e insegnante nel Noviziato, che allora si trovava a Nairobi “Auxilium”. Nel 1997 fu trasferita a Makuyu come responsabile del College per Segretarie fino al 2000. Fu poi per tre anni preside della Scuola secondaria “Don Bosco” a Embu e Coordinatrice diocesana per la catechesi nella diocesi di Muranga per quattro anni, dal 2004 al 2007, compito che svolse con molta dedizione e competenza.
Era un’insegnante appassionata ed educava le allieve al lavoro serio e diligente e ne dava l’esempio. Era sempre disponibile anche per la comunità, nelle attività quotidiane o nelle celebrazioni. Con gioia correggeva i lavori in inglese di molte suore studenti e, anche quando si ammalò e facilmente si stancava, le era difficile dire un ‘no’. Era molto puntuale e preveniente: organizzava bene ogni più piccolo dettaglio. Era socievole, le piaceva la compagnia, e amava lavorare con i giovani.
Nel 2011 fu nominata animatrice della nuova comunità di North Horr, la nostra prima casa nella Diocesi di Marsabit, veramente in periferia! Insieme con le consorelle, in questa nuova e difficile missione nel deserto di Chalbi del Nord, suor Patricia mise cuore, anima e tutte le sue energie, senza badare al clima desertico, alla nuova lingua o ai problemi di salute che si manifestarono in quei sei anni. Verso la fine del 2015 le venne diagnosticato un cancro. Nel 2016 fu sottoposta all’intervento chirurgico e alla chemioterapia. Con grande sacrificio, dovette rimanere lontana dalla comunità per parecchi mesi. A motivo della salute delicata e per una migliore possibilità di cure mediche, nel 2017 fu trasferita nella comunità “Laura Vicuña” di Makuyu. Trascorse un anno come insegnante nella Scuola secondaria “Don Bosco”, insegnando anche alle aspiranti. Durante quel periodo, affrontò con coraggio un altro intervento ed una seconda chemioterapia. Sebbene stesse piuttosto male, coraggiosamente chiese di poter andare a visitare la sua famiglia in Canada. Fu felice di rivedere sua sorella Sylvia, anche lei affetta da cancro, prima che morisse.
Suor Patricia fu così presente alla celebrazione dell’unificazione delle due Ispettorie, Canada e America Nord (SUA), dove incontrò la Madre generale e molte sorelle della sua Ispettoria di origine. Per un breve tempo sembrò che la sua salute migliorasse e così, nel 2018, fu felice di tornare a Karare, nella Diocesi di Marsabit. Dedicò tutta se stessa alla scuola, tuttavia la gioia durò poco, poiché il suo secondo e ultimo calvario iniziò già a febbraio 2018, costringendola a passare nuovamente nella Casa di Nairobi “Auxilium” dove fu ricoverata per qualche tempo. Consapevole della gravità della sua situazione, circa un mese prima della sua morte, pregava il Signore che la prendesse presto. Desiderava trovarsi nella Casa del Padre per la Pasqua. Sebbene per natura suor Patricia fosse piuttosto impaziente ed ansiosa, edificò tutte noi dimostrando pazienza e rassegnazione nelle sofferenze, special-mente verso la fine, quando il male la rese totalmente dipendente dagli altri. Era riconoscente per tutta la cura e il sostegno ricevuto. Diceva: “Non ho paura della morte, non ho rimpianti, ho vissuto pienamente e con gioia. Ho dato tutto ciò che potevo, ho fatto del mio meglio, sono pronta ad andare!”. Gli ultime due giorni fu nuovamente ricoverata in ospedale dove la mattina del 29 marzo, Giovedì Santo, suor Patricia, assistita dall’Ispettrice, se ne è andata nella pace. Le sorelle l’hanno amorevolmente accompagnata fino all’ultimo momento. Possa ora ottenerci da Dio buone vocazioni e una feconda missione tra i giovani, un rinnovato amore per la catechesi e per la Chiesa e continuare a ispirare tutte noi con la testimonianza che ci ha lasciato.
L’ Ispettrice
Suor Gisèle Ndekezi
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