18 novembre 2017

Suor Fabiola RAMÍREZ

Carissime sorelle, il giorno 8 novembre 2017, nella casa “Villa S. José” di Caracas Altamira (Venezuela), il Signore ha chiamato a ricevere il premio eterno la nostra cara Suor Fabiola RAMÍREZ. Nata a La Ceja - Antioquia (Colombia) il 14 febbraio 1929. Professa a Caracas Altamira (Venezuela) il 15 agosto 1954. Appartenente all’Ispettoria Venezuelana “S. Giovanni Bosco”.
Fabiola era la terza di tredici figli. I genitori, onesti lavoratori, seppero educarli alla fede, alla responsabilità e alla gioia. Fabiola godeva della compagnia dei fratelli e viveva serena e allegra nelle relazioni con loro. Fin da piccola entrò in contatto con il carisma salesiano e assimilò l’amore a Maria Ausiliatrice. All’età di 21 anni decise di entrare nell’Istituto delle FMA e non ebbe nessun timore di intraprendere un lungo viaggio fino al Venezuela per realizzare il suo ideale di rispondere alla chiamata del Signore. Non fu facile per Fabiola congedarsi dalla famiglia, soprattutto perché lasciava fratelli ancora piccoli ai quali era molto affezionata.
Il 31 gennaio 1950, Fabiola si unì al gruppo delle 28 aspiranti nella casa di Los Teques. Due anni dopo venne ammessa al Postulato e il 15 agosto 1952 iniziò il noviziato a Caracas Altamira dove emise i primi voti il 15 agosto 1954. Il suo primo campo di lavoro fu lo stesso noviziato dove fu insegnante e assistente. L’anno seguente passò alla comunità di Coro ancora dedita alla scuola e all’assistenza. In seguito e per parecchi anni suor Fabiola svolse questo servizio in diverse case: Judibana, Coro, Buen Consejo, San Cristóbal, Puerto Ayacucho e Barquisimeto. Nel 1957 ottenne il diploma di maestra della scuola primaria e la nazionalità venezuelana.
Nel 1969 l’obbedienza la inviò alla comunità missionaria di San Fernando de Atabapo e questa esperienza aprì il suo cuore alla dimensione missionaria della vocazione salesiana. Da quel momento suor Fabiola vibrò più intensamente per l’annuncio del Vangelo e per l’educazione dei cari indigeni. Per 36 anni visse felice nelle zone di missione, svolgendo il servizio di maestra, di assistente, insegnante di lavori manuali, economa, direttrice per un triennio a Boca del Mavaca (1974-77). Fu soprattutto evangelizzatrice con l’annuncio esplicito del Vangelo e con la testimonianza della sua vita. San Fernando de Atabapo, Mavaca, Isla de Ratón, Platanal, Ocamo, Puerto Ayacucho sono le comunità che sperimentarono la sua presenza disponibile, fraterna e allegra. Alcune consorelle che vissero con lei affermano che era un po’ timida e riservata, ma di buon carattere, capace di stabilire serene relazioni con le consorelle, gioviale nel tratto e con una particolare arguzia che diffondeva gioia attorno a sé. Ricordano ancora il grande affetto che le dimostravano gli yanomami e le giovani dell’internato. Era ben voluta perché sapeva voler bene a tutti.
Il suo amore per il Signore era concreto, fatto di opere e di dedizione ai fratelli. La Madonna fu sempre una presenza materna che la guidava nel seguire Gesù. Possedeva un’arte particolare per le attività manuali: le sue mani riuscivano a trasformare qualsiasi pezzo di stoffa in qualcosa di utile per la gente o per la casa. Nel 1988 lo Stato dell’Amazzonia le offrì un riconoscimento per i 24 anni di servizio in favore dell’educazione della gioventù indigena e, nel 2004, la AVEC (Asociación Venezuelana Escuela Católica) le concesse la pensione, convalidandole 48 anni di servizio nella scuola. Era il riconoscimento anche pubblico di una vita tutta donata all’educazione dei giovani.
Suor Fabiola non fu una persona di grandi realizzazioni, ma una presenza semplice, disponibile al servizio e che viveva con gioia la vocazione di educatrice salesiana. Scrisse in un taccuino: “Come don Bosco desidero la piena realizzazione dei giovani nelle loro varie dimensioni. Per questo offriamo loro pane per il corpo, ideali luminosi per la mente, affetti per il cuore e gioia per lo spirito”.
Il sogno di suor Fabiola era consumare la sua vita fino all’ultimo respiro nella missione dell’Amazzonia, ma il declino della sua salute consigliò le superiore, nel 2005, di accoglierla nella casa di riposo “Villa San José” di Caracas. Poco a poco la sua vita si spense in modo silenzioso, senza pretese, totalmente abbandonata nelle mani del Signore. Nel pomeriggio dell’8 novembre lo Sposo venne a chiamarla e la trovò pronta.
Mentre ti ringraziamo, cara suor Fabiola, per la tua presenza semplice e allegra tra di noi, ci racco-mandiamo a te. Intercedi presso il Padre e ottieni per il Venezuela la grazia della pace e all’Ispettoria il dono di molte vocazioni missionarie che, come te, sappiano annunciare con slancio il Vangelo ed educare i giovani, soprattutto quelli che si trovano in situazione di rischio e di abbandono.

L’Ispettrice
Suor Margarita Hernández

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