23 febbraio 2017

Suor Luigia SANGALLI

Carissime sorelle, il 12 febbraio 2017, dalla casa “S. Giuseppe” di Torino, il Signore ha chiamato alla festa del Cielo la nostra carissima Suor Luigia SANGALLI. Nata a Carugate (Milano) il 6 febbraio 1927. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1951. Appartenente all’Ispettoria Piemontese “Maria Ausiliatrice” – Italia.
Luigina, così è chiamata nell’Istituto, apparteneva alla comunità di Torino “Madre Mazzarello” e si trovava da pochissimi giorni nella Casa “S. Giuseppe” dopo l’intervento chirurgico per la frattura del femore. Là il Signore è venuto a prenderla.
In famiglia è la prima di cinque sorelle e due fratelli. Mamma e papà sono agricoltori; il papà muore quando suor Luigina è in noviziato e la sorellina più piccola non ha che tre anni. Con i suoi familiari manterrà sempre un legame libero e affettuoso, solidale in tutte le vicende liete e tristi di una famiglia grande e unita. Scrive una nipote: “Abbiamo sempre sentito e continueremo a sentire il calore dei suoi ‘rimproveri’ e l’amore immenso delle sue preghiere”.
A Carugate, dove vive con la famiglia, l’arciprete ha fondato un oratorio salesiano e invia i ragazzi più volenterosi e studiosi al Colle don Bosco. Ci va anche un fratello di suor Luigina. Al Colle ci sono le FMA che si prendono cura del guardaroba e della cucina dei Salesiani: la giovane Luigia andrà anche lei a lavorare con le suore, che l’aiuteranno a scoprire la sua vocazione: essere tutta del Signore. Dal Colle passerà ad Arignano per l’aspirantato e il postulato e quindi a Casanova per il Noviziato.
Dopo la professione lavora come portinaia nella casa “Madre Mazzarello” di Torino e nel settembre 1953 parte per Cuba, come missionaria. È maestra nelle scuole elementari di Guaimaro e La Vigia fino al 1961. Poi deve lasciare Cuba a causa della rivoluzione di Castro, ma il ricordo di quegli anni rimane vivo in lei. Circa un mese fa, alla “buona notte”, ha raccontato la sua esperienza missionaria, soprattutto quella degli ultimi giorni, con i rivoluzionari che avevano occupato il loro collegio e l’impossibilità per le alunne di frequentare la scuola.
Tornata in Italia dopo l’espulsione da Cuba, per motivi di salute non ha più potuto riprendere la via della missione ad gentes. Rimasta a Torino, ha vissuto quasi tutta la sua vita come educatrice dei bambini della scuola dell’Infanzia, nella Casa “S. Cuore” (1961-1977) e quindi per tanti anni consecutivi (1977-2003) nella Casa “Madre Mazzarello”.
Maestra precisa, forte e insieme dolce e tenera, ha saputo formare generazioni di bambini, attenta alla dimensione evangelizzatrice dell’educazione per far crescere personalità solide. Il segreto della sua esistenza è stato l’incontro quotidiano con il Signore. Per anni, tutte le mattine, è stata la prima a scendere in chiesa per una prolungata preghiera personale prima della preghiera comunitaria. In questi ultimi anni, limitata nella vista e nell’udito, la si trovava sovente in cappella in preghiera silenziosa.
La vita comunitaria è stata per lei un punto di riferimento costante. Attenta alle sorelle più fragili, sapeva ancora occuparsi degli altri in piccoli servizi o semplicemente per stare in compagnia e dire una parola fraterna. Anche nell’ultima breve malattia, ha sempre espresso gratitudine per le attenzioni e le cure, senza lamentarsi e senza pretendere.
Poiché è stata chiamata alla festa eterna nell’anno 140° della prima partenza delle nostre sorelle missionarie, le chiediamo di intercedere perché si conservi e cresca nell’Istituto l’ardore missionario di ogni FMA, sia in patria sia ad gentes.
Con gratitudine conserviamo in cuore il ricordo di questa sorella generosa, semplice e serena, come Madre Mazzarello voleva le suore, perché fossero efficacemente missionarie.

L’Ispettrice
Suor Elide Degiovanni

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