27 luglio 2016

Migrantes: l'assassinio di p. Jacques "non indebolisca la cultura dell'incontro"

Roma - L'assassinio di Padre Jacques “non indebolisca la cultura dell'incontro”. E' quanto chiede Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Fondazione Migrantes, commentando il "barbaro assassinio" del sacerdote francese avvenuto ieri mattina in Francia durante la celebrazione della Santa Messa.
Un episodio che "scuote le coscienze di ognuno di noi", evidenzia il direttore dell'organismo pastorale della CEI sottolineando che si tratta di "un nuovo omicidio che colpisce un innocente, come tanti altri nel mondo, che rappresenta - agli occhi del terrorismo - un simbolo della civiltà occidentale. Mentre preghiamo il Signore, ricco di misericordia, per il parroco ucciso e per la persona ferita siamo vicini al vescovo e al presbitero dell' arcidiocesi di Rouen, alla Chiesa di Francia. Dobbiamo - aggiunge - avere il coraggio di mantenere il nostro cuore libero dall'odio, ponendoci di fronte al nuovo martirio in terra europea con la mente rivolta alle parole di Gesù: 'Avete inteso che fu detto: ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano'".
Per Mons. Perego "ogni cedimento alla cultura della vendetta, alla superficiale e pericolosa coniugazione tra terrorismo e islam, tra migrazione e terrorismo, genera paura, odio, conflittualità diffusa e indebolisce la cultura dell'incontro, la civiltà dell'amore, la sola che può dare un futuro all’Europa". (Raffaele Iaria)

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