7 aprile 2016

Una comunione a servizio della missione

A questo punto permettetemi che vi lanci un appello che esce dal profondo del mio cuore e che può diventare un dono, di grande valore carismatico, da scambiarci in questo tempo di gratitudine: ascoltare la voce del Signore che chiama ad annunciarlo superando i confini già conosciuti, allargare lo sguardo oltre, come sollecita il CG XXIII, rispondere con generosità alla chiamata missionaria ad gentes.

Fin dalle origini dell’Istituto il Signore ha chiamata molte sorelle a lasciare la loro terra per andare a comunicare la buona notizia del Vangelo nei Paesi che Egli indicava. La nostra Famiglia religiosa non sarebbe quello che è oggi se non ci fosse stato, lungo la sua storia e con una continuità straordinaria, questo grande e ammirevole slancio missionario.

Quando Gesù chiama è importante rispondergli e sostenere la generosità di ogni sorella che si sente chiamata alla missione ad gentes e incoraggiare ogni giovane che intende vivere un’esperienza mis-sionaria.

Care sorelle, non lasciamo morire il fuoco nel cuore di queste persone! È tempo di ravvivarlo oggi, perché i poveri non possono aspettare!
Il più bel regalo che mi potete fare è di inviare una vocazione missionaria ad gentes. E non si tratta di un dono per me, ma di un contributo per la crescita del Regno di Dio.

Sono profondamente interpellata dalle grandissime e urgenti necessità presenti in tante parti del mondo riguardo all’educazione dei più poveri. Sento compassione per tante/i bambine/i, ragazze/i, giovani e donne che non hanno ancora la possibilità di godere di un processo educativo adeguato. Esso è una condizione inderogabile per una vera promozione umana e cristiana. Lasciamoci toccare da queste urgenze e rispondiamo senza indugio e titubanza, con coraggio evangelico e tanta speranza.

È il tempo favorevole per uscire, come sollecita con frequenza Papa Francesco e, simbolicamente, porre “sull’altare del mondo” quei cinque grammi di farina di grano puro, come segno di unità e di solidarietà verso chi ha meno di noi, chi è nel bisogno e non ha più voce per chiedere aiuto.

Maria, Madre della Chiesa, riscaldi il cuore di quante di voi avvertono questa chiamata, vi prenda per mano e vi guidi là dove il progetto d’amore di Dio da sempre ha disegnato i contorni spirituali e geografici del vostro futuro. Vi ringrazio di cuore se accogliete questo invito che sento impellente in me e nell’Istituto percorso in tutte le epoche della storia dal soffio missionario delle origini.

Dalla Circolare n. 959 (24 marzo 2016)

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