4 settembre 2015

Suor Maddalena MARATTI

Carissime sorelle, sabato 29 agosto 2015, dalla casa “S. Maria D. Mazzarello” di Santiago (Cile), il Signore ha chiamato a sé la nostra cara sorella Suor Maddalena MARATTI. Nata a Lumezzane (Brescia) il 29 maggio 1925. Professa a Casanova di Carmagnola (Torino) il 5 agosto 1948. Appartenente all’Ispettoria Cilena “San Gabriele Arcangelo”.
Maddalena, ottava di undici figli, nacque in una famiglia cristiana dove i genitori si preoccuparono di educarli cristianamente. In questo ambiente Maddalena maturò la risposta alla vocazione religiosa. Accolta con generosità la chiamata di Gesù, il 20 ottobre 1945 entrò nell’Istituto delle FMA ad Arignano (Torino). Il 31 gennaio 1946 iniziò il Postulato con l’entusiasmo e la decisione che l’hanno sempre caratterizzata. Visse il periodo del noviziato a Casanova dove, il 5 agosto 1948 emise i primi voti. Sentendo che il Signore la chiamava a una donazione più radicale di sé, presentò la domanda alle Superiore dicendosi pronta ad andare in missione. Venne destinata al Cile e partì con altre missionarie il 4 ottobre 1948. Giunse in nave a Magellano il 7 gennaio 1949. Il 5 agosto 1954 emise i voti perpetui, suggellando così la donazione totale e incondizionata della sua vita al Signore e a Maria Ausiliatrice per la salvezza della gioventù.
Fin dal suo arrivo nella città di Punta Arenas, suor Maddalena visse la missione educativa tra le alunne del “Liceo Maria Ausiliatrice” e in seguito nell”Instituto Sagrada Familia” fino al 1969. Essendo abile maglierista, fu insegnante nel laboratorio di tessuto. Nel 1970 venne trasferita a Santiago “Maria Ausiliatrice”, dove iniziò il servizio di infermiera tra le consorelle ammalate. Visse questa missione con dedizione e amore, sempre pronta al sacrificio. Cercava di scoprire il volto di Gesù sofferente in ogni sorella che assisteva. La ricordiamo con affetto e ammirazione per la cura che aveva per ciascuna, senza mai misurare sacrifici, né tener conto dei bisogni personali. La sua dedizione era incondizionata e generosa. Per l’atteggiamento delicato con il quale accompagnava le ammalate era ammirata da medici e infermiere con cui veniva a contatto.
Dal 1977 al 1980 fu nel noviziato di Santiago e poi nella casa “Maria Ausiliatrice”. Dopo un breve periodo come economa a Linares, dal 1982 tornò a Santiago dove fu vicaria e infermiera in varie comunità di questa città. Lasciato il servizio di infermiera, nel 2009 fu in casa ispettoriale e dal 2010 nella casa “S. Maria D. Mazzarello” disponibile finché le fu possibile ai vari servizi comunitari.
Era una donna riservata, prudente, semplice, attenta ai bisogni degli altri, lavoratrice instancabile. Nel prendersi cura di ciascuna, esprimeva un atteggiamento materno e faceva tutto il possibile per alleviare le sofferenze delle ammalate, farle star meglio e vivere con serenità. Amava l’ordine e le piaceva avere tutto pronto per le consorelle. Volentieri si dedicava a curare le piante, perché fossero sempre belle per rallegrare i diversi ambienti comunitari. Nonostante la stanchezza dei suoi impegni che esigevano sforzo e attenzione, era tra le prime ogni mattina a giungere in cappella per alimentare il suo spirito nell’incontro con Gesù che tanto amava e al quale donava se stessa in totale generosità.
Possedeva una particolare sensibilità nel percepire il momento nel quale le sorelle che erano in infermeria erano chiamate all’incontro con il Signore e cercava di prepararle con parole di incorag-giamento e di fede. Infondeva loro fiducia perché fossero serene e confidassero nell’amore misericordioso del Padre e nella Madonna. Assicurava la presenza del Sacerdote perché amministrasse i Sacramenti e le ammalate avessero il conforto della grazia.
Grazie, cara suor Maddalena, per la tua vita tutta donata per il bene delle giovani e delle consorelle. Il Signore ti ricompensi per la disinteressata e totale dedizione con cui ti sei presa cura di ogni persona. Ottienici generose vocazioni, che sappiano imitare il tuo amore a Gesù ed essere come te “ausiliatrici” per quanti soffrono.

L’Ispettrice
Suor Aurelia Rossi