20 settembre 2014

Congressino missionario: nove missionari partenti nel segno di Angelo Ramazzotti, fondatore del Pime

di Bernardo Cervellera

Il superiore generale del Pime lancia l'Anno dedicato alla figura del fondatore, divenuto vescovo di Pavia e poi patriarca di Venezia: un modello di pastore vicino al sentire di papa Francesco. I missionari e le missionarie partenti - per il Camerun, il Messico, il Brasile, la Cambogia, Hong Kong, il Bangladesh - riceveranno un crocifisso come "compagno" della loro attività apostolica. Fra i partenti due sacerdoti colombiani associati al Pime.

Milano  - Domani, con inizio alle ore 10, presso la sede del Centro Pime di via Mosè Bianchi 94 si apre l'83mo Congressino missionario. Alla messa presieduta dal vicario episcopale di Monza, mons. Patrizio Garascia (degli Oblati di Rho), nove missionari e missionarie riceveranno il crocifisso, secondo un rito originale del Pime, prima della loro partenza verso diversi Paesi di missione.
Il superiore generale del Pime, p. Ferruccio Brambillasca, darà inizio a un Anno speciale dedicato alla figura del fondatore dell'Istituto, mons. Angelo Ramazzotti che da oblato di Rho, nel 1850 ha riunito il primo nucleo di missionari - fra cui Giovanni Mazzucconi, il primo martire - da cui è poi nato il Pontificio Istituto Missioni Estere.
Mons. Ramazzotti è divenuto in seguito vescovo di Pavia e poi Patriarca di Venezia, sollecitando e sostenendo la missione universale della Chiesa. Egli è anche conosciuto per la sua bontà, il suo equilibrio - in un periodo di grandi contrasti in Italia - e soprattutto per il suo amore ai poveri. Pur provenendo da una famiglia ricca, egli è morto nella miseria, avendo donato tutto ai poveri.
Il tema del Congressino di quest'anno è "Pime. Un carisma vivo". Esso indica l'attualità della figura di Ramazzotti, che potrebbe ben figurare fra i modelli di pastore che papa Francesco continua a proporre: un vescovo capace di "uscire", di stare con le sue pecore, di non tenere a una mondanità spirituale. Mons. Ramazzotti vendeva spesso l'argenteria della sua casa per aiutare i poveri; ha sostenuto le suore canossiane per aprire spazi di educazione alle ragazze povere, quando le scuole erano una rarità. Ma soprattutto, mons. Ramazzotti ha avuto una passione missionaria per evangelizzare il mondo, perché tanti popoli potessero conoscere la gioia che viene dall'incontro con il vangelo di Gesù Cristo.
Il carisma vivo del Pime è visibile anche dal drappello di missionari e missionarie che domani riceveranno il crocifisso come "compagno delle peregrinazioni apostoliche" e come "modello" per la propria vita e apostolato, fino a essere disponibile a dare la vita nel martirio.
Fra le Missionarie dell'Immacolata (un ordine legato al Pime), vi è suor Daniela Migotto, destinata in Camerun e Suor Lucia Cavallo, anch'essa destinata in Camerun.
Fra i missionari del Pime, vi è: p. Giovanni Tulino, destinato in Cambogia; p. Paolo Ceruti, destinato ad Hong Kong (Cina); p. Domingos Tchuda (Guinea Bissau), destinato in Messico; p. Mathew Sobin Joseph Kaniyamparambil (India), destinato in Camerun; p. Vijaya Chandar Chigurupati (India), destinato all'Amapá (Brasile); p. Suresh Kumar Orremuchhu (India), destinato alla Papua New Guinea.
Ricevono il crocefisso anche due sacerdoti della Colombia che partono come associati al Pime per la missione del Bangladesh. Essi sono: p. Nelson Danilo Gomes Giraldo e p. Belisario de Jesùs Ciro Montoya. Entrambi appartengono alla diocesi colombiana di Sonson Rionegro. La loro partenza è segno di una sempre maggiore apertura delle Chiese latinoamericane alla missione universale, anche in Asia.
Durante la giornata sono previsti incontri con i missionari partenti, iniziative per i giovani e visite a mostre e museo.


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