24 luglio 2014

IMMIGRAZIONE, BOLDRINI E ALFANO: «MARE NOSTRUM NON BASTA PIÙ»

A Montecitorio, il presidente della Camera e il ministro dell'Interno intervengono sull'emergenza immigrazione e chiedono l'intervento della Ue per tutelare i richiedenti asilo in fuga dalle guerre di Africa e Medio Oriente: «Mare Nostrum non basta più»

Offrire ai migranti la possibilità di presentare domanda d'asilo già nei Paesi di transito e poi rilasciare il visto per il Paese di destinazione disponibile. E poi affidare a Frontex, l’agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne dell’Unione europea, anche compiti di soccorso in mare affiancando il lavoro della Marina Militare impegnata nell'operazione Mare Nostrum. Infine, creare una figura di coordinamento dei corpi militari dei vari Paesi europei per poter svolgere al meglio soccorso e prima accoglienza agli immigrati che arrivano sulle nostre coste. Sono le tre proposte lanciate dal presidente della Camera Laura Boldrini nel seminario organizzato martedì pomeriggio a Montecitorio “Prima di prendere il mare. Dal reinsediamento all'ammissione umanitaria” sull'emergenza immigrazione che da mesi assedia il nostro Paese nell'indifferenza dell'Europa.
Nella Sala della Regina c'erano anche il ministro degli Interni, Angelino Alfano, il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro e il presidente della commissione Diritti Umani del Senato, Luigi Manconiche si è augurato che la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo diventi «la priorità assoluta del semestre italiano di presidenza dell'Ue».
Sul banco degli imputati, ancora una volta, l'Europa inconcludente e che continua a girare la testa dall'altra parte. «Una cattiva gestione dei flussi migratori da parte dell'Europa provocherà un'ondata xenofoba pericolosissima», spiega Alfano che su Mare Nostrum è chiaro: «È nata come un'operazione a tempo, va interrotta. Ma solo quando subentrerà l'Europa con mezzi adeguati».
Una sorta di Frontex rafforzata, è l'auspicio del ministro che spiega come «il mio approccio al tema» sia «cambiato vedendo 300 bare in fila a Lampedusa».
«Nel Mediterraneo», ha spiegato Boldrini, «è in corso una vera e propria guerra fra le persone e il mare che causa ogni anno migliaia di morti e di dispersi». Chi vorrebbe la chiusura immediata dell'operazione Mare Nostrum dice di fermare i migranti sulle loro spiagge. Facile a dirsi, ma in buona parte si tratta di profughi in fuga da guerre e conflitti e, come tali, hanno pieno diritto alla protezione internazionale. I numeri, d'altra parte, parlano chiaro: dei 61.500 immigrati sbarcati in Italia dal 1° gennaio al 30 giugno di quest'anno la maggior parte arrivano da Eritrea (13.000), Siria (6.620) e Mali (4.310).
Laura Boldrini insiste su questo punto: «Il 2013 da questo punto di vista è stato un annus horribilis», afferma, «50 milioni di persone, provenienti dal Sud del mondo, sono state costrette a lasciare il proprio Paese dilaniato da conflitti e carestie. Dobbiamo inquadrare il fenomeno per capirlo bene. Mare Nostrum è stata l'unica risposta all'inerzia dell'Europa».
Per la presidente della Camera l'Ue dovrebbe anche attuare la Direttiva europea 2001/55 per la protezione internazionale temporanea: «Finora non è mai stato fatto ma adesso», dice, «le condizioni ci sono tutte».
L'obiettivo, insomma, è aiutare i migranti ed evitare che si rivolgano agli scafisti: «Oggi queste persone per poter chiedere asilo devono mettere a rischio la propria vita affidandosi ai trafficanti», conclude Boldrini. «Di certo l’apprezzabile sforzo messo in atto dalla Marina Militare e da tutti i corpi dello Stato con l’operazione Mare Nostrum ha contenuto la perdita di vite umane. Ma, per quanto meritoria, Mare Nostrum non basta. È necessario offrire alle persone bisognose di protezione un’alternativa percorribile che non metta a rischio la loro vita». In nove mesi i nostri marinai hanno salvato sulle navi di pattuglia nel Mediterraneo circa sessantamila migranti. I morti sarebbero stati migliaia e migliaia di più. Una magra consolazione.

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