23 gennaio 2013

Tamil Nadu, le suore salesiane tra le bambine ridotte in schiavitù


di Santos Digal

A Chennai la St. Joseph’s Special Care Home dà cibo, vestiti e un’educazione integrale a giovani tra i 4 e i 18 anni orfane, abbandonate o vittime di lavoro minorile. La storia di Rashmi, venduta come domestica a 6 anni, picchiata e abusata dal suo datore di lavoro. Nell’ostello attività sportive, giochi e gare di canto completano lo sviluppo delle ragazze, per dare loro “il miglior futuro possibile”.

Chennai - Dare una casa, cibo, vestiti, cure, educazione, ma anche momenti di gioco e attività sportive di vario tipo a bambine e ragazze vittime di abusi, orfane, o strappate al lavoro minorile in India. Un gruppo di suore Figlie di Maria Ausiliatrice (salesiane di don Bosco) combatte così lo sfruttamento delle donne indiane di domani. Nella St. Joseph's Special Care Home di Chennai (Tamil Nadu), otto religiose si prendono cura di 150 giovani tra i 4 e i 18 anni. Le ospiti giungono all'ostello attraverso le famiglie d'origine - troppo povere per poterle mantenere -, la polizia o un'ordinanza del giudice che le pone sotto "tutela dello Stato". La St. Joseph infatti è una struttura d'accoglienza riconosciuta dal governo.
Negli anni l'ostello ha accolto bambine e ragazze con storie e percorsi diversi l'una dall'altra. Una delle più emblematiche, racconta ad AsiaNews suor Clara, direttrice del centro, è quella di Rashmi, arrivata nel 2009. "Rashmi - ricorda la religiosa - aveva solo 6 anni quando è stata ridotta in schiavitù. La madre non sapeva come mantenere i suoi 10 figli, così l'ha venduta a un uomo d'affari di Chennai, che l'ha assunta come domestica. Per due anni la bambina ha cucinato, lavato e pulito la casa di quest'uomo, che a ogni errore o compito svolto male picchiava la piccola. Un giorno, alcuni vicini hanno sentito delle urla, hanno capito che Rashmi veniva maltrattata e abusata e hanno chiamato la polizia". Insieme agli agenti, le suore hanno salvato la piccola, portandola alla St. Joseph, mentre l'uomo è stato arrestato. "Nel giro di sei mesi - spiega suor Clara - Rashmi è sbocciata. Ha imparato a parlare tamil [prima parlava solo hindi, lingua del Rajashtan, da dove proveniva ndr], ha tanti amici, va a scuola e riceve una dieta salutare. Più di ogni altra cosa, riceve l'amore e le cure che merita".
Le ragazze del centro vanno a scuola negli istituti vicini: al momento, 56 sono alla St. Anne's High School; 15 alla St. Agnes Middle School; due al college; sei ricevono lezioni private. Le suore danno loro uniformi, zaini, libri e materiale di cancelleria. Se le ragazze hanno problemi, le religiose le salesiane le aiutano nei compiti. "Tutti i nostri sforzi - nota suor Clara - puntano a dare loro il miglior futuro possibile". È per questo che nell'ostello c'è spazio anche per i giochi e il divertimento: gare di canto, saggi di danza e mostre di pittura, gare scolastiche, oltre a momenti dedicati all'attività fisica, dalla corsa al tiro a segno. Inoltre, otto ragazze stanno imparando a cucire.
Un altro momento importante sono i corsi di formazione sui diritti umani, il traffico minorile e la violenza sessuale, per fare conoscere alle ragazze tali fenomeni e spiegare loro come combatterli. "Quella della St. Joseph - ribadisce suor Clara - è una famiglia, perché ci prendiamo cura di queste giovani donne con amore, pazienza e compassione. Grazie al contributo della gente, possiamo farle crescere con dignità, assistendole nella loro crescita in modo integrale".

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